Rapine, furti, risse tra extracomunitari, prostituzione, spaccio di stupefacenti, baby delinquenti, danneggiamenti, scippi, orecchini e collane strappati da orecchie e collo, coprifuoco serale per la mancanza di controlli. Benvenuti al quartiere Libertà di Bari, in questi mesi finito nell’occhio del ciclone mediatico per via dei tanti episodi criminali che siamo riusciti a raccontare. Tanti altri, però, restano celati dalle mancate denunce e della paura di commercianti e residenti.

La legalità è una chimera. Nonostante l’annuncio del sindaco di Bari, Antonio Decaro, il presidio delle forze dell’ordine è ancora scarso. La sensazione di insicurezza totale resta intatta. Don Marco Simone, sacerdote della Parrocchia San Carlo Borromeo e Letizia Liberatore, del Comitato di quartiere, hanno più volte lanciato il loro grido d’allarme, purtroppo rimasto finora inascoltato. Oggi hanno preso carta e penna e scritto una lettera durissima al primo cittadino di Bari, con la speranza che il quartiere Libertà torni al centro delle attenzioni dell’amministrazione pubblica.

LA LETTERA – Sigor Sindaco,
la presente per scriverle che fino ad oggi non abbiamo visto alcuna iniziativa concreta per il quartiere Libertà, nonostante le nostre denunce e le nostre manifestazioni. Abbiamo molte volte ribadito lo stato di “abbandono del quartiere”, ma resta tanta amarezza in cuore e delusione in quanto non c’è la volontà di prendere in considerazione la nostra situazione.
In diverse occasioni ci siamo fatti portavoce del disagio dei cittadini “onesti”, denunciando le aggressioni ai più deboli, lo sfruttamento degli immigrati e le illegalità degli stessi, le difficoltà per le donne di vivere la quotidianità.

Abbiamo denunciato le strade sporche con qualsiasi rifiuto e da parte nostra la volontà di essere collaborativi ad intraprendere delle iniziative anche per contrastare il dilagare della microcriminalità. Ma le risposte a tutto questo sono solo ed esclusivamente dei proclami da neo politicanti in pieno fermento elettorale. Noi le chiediamo con gran forza di intervenire garantendo il ripristino della legalità, a tutela dei cittadini onesti, dei commercianti ed artigiani vessati ultimamente da gravi fatti di cronaca che ledono i loro diritti.

NOI SIAMO SOLI:
Risale a questa mattina l’ultimo episodio di tentativo di violenza ai danni di una povera donna, mentre si recava in chiesa. La stessa è stata avvicinata ed inseguita da un extracomunitario, il quale le ha fatto delle avances e poi ha iniziato a palpeggiarla, un tentativo di violenza da condannare, fortunatamente evitato grazie al nostro intervento. Queste situazioni sono ormai all’ordine del giorno.

È forte la nostra volontà di chiedere a gran voce la legalità un principio indiscutibile che Lei, Sigor Sindaco, dovrà mettere in atto. La situazione peggiora ogni giorno. Le chiediamo di intervenire e verificare in modo particolare le abitazioni, i locali e bassi (da mappare e censire) abitati da comunità di stranieri, in modo inequivocabilmente poco consono ad un paese civile e di verificare il giro di illegalità che questi stessi mettono in atto (prostituzione ed altro).

Le ricordiamo che questo quartiere ha vissuto momenti bui ma mai come questo, e Lei sta lasciando un ricordo pessimo alla nostr porzione di città. Non può nascondere l’evidenza dei fatti, non può più continuare a fare proclami. Dovrà attivarsi a mettere in atto una politica condivisa con la cittadinanza. Noi abbiamo tutta la volontà di far rinascere il nostro quartiere ma il suo impegno dovrà essere quello di garantire iniziative concrete. Basta parole.