“Lo so che non riavrò mai mia figlia ma farò tutto ciò che è in mio potere per avere giustizia”. Sono le parole di Marta, la mamma della neonata morta al Di Venere, intervistata dalla “iena” Giulio Golia. Come annunciato qualche giorno fa, infatti, l’inviato del noto programma televisivo è stato a Bari per raccontare l’assurda vicenda dell’ospedale del capoluogo.

Il caso, venuto alla luce dopo la chiusura delle indagini a febbraio, ha scosso la città: secondo la Procura, a causare il decesso fu il ritardo scaturito da una lite fra medici per l’utilizzo di una sala operatoria. Sarebbero otto le persone iscritte nel registro degli indagati.

La ricostruzione dei genitori ai microfoni di Golia, confermata a quanto pare dalle indagini, lascia senza fiato: “sale parto tutte occupate, la sala operatoria di chirurgia generale libera per tre ore ma ‘vietata’ dal primario con tanto di lite fra quest’ultimo e l’anestesista”. Ore di attesa che sarebbero state letali per la piccola.

Così come vi avevamo anticipato Golia ha fatto incursione anche al Di Venere beccando il medico protagonista dell’assurda vicenda che si è trincerato dietro un “no comment” spiegando che “tutto quello che ho fatto sta agli atti”. Sul posto era persino intervenuta la polizia con grande sorpresa dell’inviato delle Iene visto che la situazione era comunque molto tranquilla.

Golia ha chiesto spiegazioni anche ai vertici del nosocomio barese e quindi alla Asl intervistando il direttore generale Vito Montanaro che però si è limitato a un “attendiamo che il giudice determini le proprie decisioni”. E alla domanda se qualcuno si fosse fatto avanti per chiedere scusa alla famiglia ha risposto con un imbarazzato silenzio.