I Carabinieri del Comando Provinciale di Bari questa mattina hanno eseguito 15 provvedimenti cautelari a carico di altrettanti soggetti appartenenti ad  un gruppo criminale dedito alle rapine ai TIR, ai furti ed alla ricettazione di merce rubata. Si tratta di:

Carlo Mininni, 55 anni, di Bari;
Francesco Calò, 39 anni, di Bari;
Giuseppe Massari, 35 anni, di Bari;
Giovanni Del Core, 57 anni, di Bari;
Michele Pellegrino, 45 anni, di Bari;
Francesco F., 39 anni, di Bari;
Giuseppe Gernone, 31 anni, di Bari;
Giuseppe Colucci, 43 anni, di Bari;
Domenico Fiore, 27 anni, di Bari;
Giuseppe Laricchia, 37 anni, di Binetto;
Sebastiano Cellamare, 48 anni di Capurso;
Tommaso Amendolagine, 51 anni, di Palo del Colle;
Michele Carone, 47 anni, di Palo del Colle;
Vincenzo Carone, 30 anni, di Ceglie del Campo;
Antonello Sasanelli, 41 anni, di Bisceglie.

A seguito della preoccupante escalation delle rapine ai TIR carichi di merce, anche di ingente valore, con contestuale sequestro dei conducenti, spesso stranieri, nella provincia di Bari, nel marzo del 2015, i Carabinieri di Modugno hanno avviato un’indagine, coordinata dalla Procura della Repubblica di Bari, che ha permesso di ricostruire perfettamente le dinamiche criminali per cui oggi sono stati eseguiti gli arresti.

In particolare, già a marzo del 2015, alcune ditte di trasporto merci hanno raccolto l’invito alla collaborazione dei Carabinieri. Ne è scaturita una dettagliata strategia di “contrasto”, caratterizzata principalmente dall’impiego di moderne tecnologie e dal pieno coinvolgimento degli stessi trasportatori.

Il piano, incentrato sulla creazione di una vera e propria “rete d’intervento” tempestivo con referenti, sia presso le sedi operative delle aziende, sia presso i capillari Comandi dell’Arma dei Carabinieri operanti sui territori interessati dal fenomeno, ha dato i primi risultati sin da subito, allorquando furono arrestati sul fatto due rapinatori che, armi in pugno, avevano appena assaltato un TIR carico di elettrodomestici, televisori ed altro materiale elettronico, per un valore complessivo di oltre 50mila euro.

Il prezioso carico era diretto ad una nota catena di rivendita, quando quattro individui, tutti armati di pistola e con il volto coperto da passamontagna, avevano sbarrato la strada al camion nei pressi di Ruvo di Puglia, incappucciando l’autista, facendolo sdraiare sul sedile posteriore di un’auto di grossa cilindrata e facendo perdere le proprie tracce con l’intero carico.

L’immediata attivazione del piano antirapina disposto dal Comando Provinciale Carabinieri di Bari, con l’ausilio anche di un elicottero che si era immediatamente alzato in volo, permise di localizzare un’auto sospetta, poi rivelatasi quella della rapina, che, alla vista dei Carabinieri, tentò la fuga, rimanendo però bloccata tra la vegetazione. Per i due fuggitivi, braccati a piedi dai militari e con l’elicottero sulla verticale, non ci fu scampo e scattarono le manette. Le concitate fasi dell’operazione furono video registrate dalla speciale telecamera di cui è dotato l’elicottero dei Carabinieri intervenuto nella circostanza.

La conseguente attività investigativa ha messo in luce l’esistenza di una vera e propria banda strutturata e specializzata nel compimento dei suddetti crimini, con l’uso di pistole e fucili. Ben due gruppi “operativi” agivano sotto la direzione di soggetti di elevata caratura criminale.

La banda, attivando predisposte apparecchiature “jammer”, allo scopo di disattivare gli antifurti satellitari dei veicoli pesanti da rapinare, li affiancavano e costringevano i conducenti ad abbandonare i mezzi che, condotti da uno dei complici, venivano instradati, per essere privati del carico, verso depositi a disposizione della banda, situati spesso in zone isolate. Successivamente, i TIR saccheggiati e gli autisti, che nel frattempo venivano trattenuti legati, bendati ed imbavagliati a bordo di una delle auto usate dai delinquenti, venivano abbandonati in aree lontane dalla rete stradale principale. La merce rapinata veniva immessa nel circuito illegale con la complicità di altri soggetti anch’essi arrestati nell’ambito dell’indagine.

L’inchiesta ha tra l’altro ben delineato i ruoli rivestiti dai criminali, individuandone i promotori ed organizzatori nonché coloro che materialmente si occupavano di assaltare gli autotreni e di sequestrarne i rispettivi conducenti e quelli che assicuravano lo svolgimento in sicurezza delle operazioni di scarico della refurtiva. Complessivamente, l’attività ha permesso di raccogliere inconfutabili elementi di responsabilità a carico della compagine, in ordine a ben 6 diversi episodi delittuosi del genere descritto. Nel corso dell’indagine sono stati tratti in arresto 2 rapinatori, sottoponendo tra l’altro a sequestro refurtiva del valore complessivo di 1 milione di euro.