Domenico Cuttaia

“La Puglia è ben più avanti per sensibilità e forza di denuncia rispetto agli altri territori contro il reato di usura”. A dirlo è Domenico Cuttaia, Commissario Straordinario del Governo per il coordinamento delle iniziative Antiracket e Antiusura, a Bari, nel corso dell’Assemblea Ordinaria della Fondazione Nazionale San Nicola e Santi Medici.

L’apertura dei lavori di quest’anno è coincisa con una importante sentenza di condanna contro un usuraio che va ben oltre la richiesta della pubblica accusa: tre anni di reclusione con rito abbreviato. “Una giornata storica – ha ammesso Mons. Alberto d’Urso – per la prima volta in terra di Bari è stata emessa una sentenza in un processo in cui la Fondazione Antiusura si è costituita parte civile”.

La vittima in questo caso è un imprenditore di quarant’anni che si fidava del suo avvocato, il quale, però, si è rivelato il suo carnefice. La vittima, dopo dieci anni, ha denunciato il suo aguzzino al quale aveva negli anni corrisposto 600 mila euro di interessi. La Guardia di Finanza ha accertato che a fronte del prestito di 1 milione e duecentomila euro il ristoratore gli ha corrisposto 1 milione e ottocentomila euro.

“La gente reagisce alle ingiustizie chiedendo aiuto alle forze dell’ordine – ha spiegato Cuttaia – L’ho verificato in prima persona quando sono stato prefetto a Brindisi. Ne sono rimasto impressionato favorevolmente per la solidarietà e la rispondenza alla legalità della gente. L’usura è il racket sono fenomeni tra i più odiosi – ha concluso – perché entra nell’intimità delle persone e delle famiglie. Hanno a monte una organizzazione criminale tra le più intelligenti e sono reati difficilissimi da individuare”.