Si è svolta nella notte una vasta operazione antimafia dei Carabinieri del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo del Comando Provinciale di Bari. Oltre 100 i militari impegnati. Sette gli arresti e decine le perquisizioni domiciliari effettuate alla ricerca di armi e droga. Unità cinofile, metal detector, sofisticate strumentazioni e persino un Elicottero sono stati utilizzati dai Carabinieri per infliggere un duro colpo al temibile clan ”Strisciuglio” del capoluogo.

Tra i destinatari del provvedimento, oltre al boss Lorenzo Caldarola, figurano i capi delle articolazioni del sodalizio deputati a gestire il potere criminale dell’organizzazione nei quartieri San Pio – Enziteto – Catino e San Paolo, rispettivamente Saverio Faccilongo, Alessandro Ruta e Vito Valentino.

In manette sono finiti:
Lorenzo Caldarola, nato a Bari il 24/05/1973
Alessandro Ruta, nato a Bari l’1/11/1987
Vito Valentino, nato a Bari il 16/10/1985
Saverio Faccilongo, nato a Bari il 6/10/1986
Vito Antonio Catacchio, nato a Bari il 20/04/1984
Giovanni Faccilongo, nato a Bari, il 14/07/1995
Francesco De Marzo, nato a Bari il 4/02/1992

Gli attuali elementi apicali dell’organizzazione sono stati neutralizzati da una complessa indagine che, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia del capoluogo pugliese, ha colpito aspramente il pericoloso gruppo di fuoco del clan, attivo nei quartieri cittadini di San Pio – Enziteto – Catino, San Paolo e Libertà. Le accuse sono di associazione di tipo mafioso armata, detenzione e porto illegale di armi e munizioni, nonché spaccio di sostanze stupefacenti, aggravati dal metodo mafioso. Nel corso dei tre anni di certosine indagini, i Carabinieri avevano già recuperato droga ed un arsenale di armi, anche da guerra.

L’operazione è il frutto di un’indagine del Nucleo Investigativo del Reparto Operativo Carabinieri di Bari, sviluppata mediante articolate attività tecniche d’intercettazione telefonica che hanno inequivocabilmente confermato l’attuale egemonia del clan “Strisciuglio” in diversi quartieri del capoluogo, San Pio – Enziteto – Catino e San Paolo, dove sono attive le articolazioni della cosca sulle quali esercita la sua influenza il boss Lorenzo Caldarola, capo promotore di quella attiva nel quartiere Libertà.

Le indagini hanno anche documentato la particolare capacità di penetrazione criminale del clan anche nelle restanti aree cittadine, in virtù, da un lato, del rilevante indebolimento cagionato dall’attività di contrasto condotta nei confronti delle altre compagini di tipo mafioso attive in tali zone, dall’altro, dalla concreta e diffusa forza militare di cui, allo stato, dispongono gli Strisciuglio che ha consentito loro di soppiantare i vari rivali di turno e di risolvere le molteplici, a volte cruente, dinamiche evolutive sorte al suo interno, acquisendo la supremazia nel traffico di droga in città. L’operazione ha permesso di sequestrare 300 grammi di hashish, un fucile mitragliatore AK47, due giubbetti antiproiettile, due pistole e centinaia di munizioni nella disponibilità del clan.

L’odierna operazione rappresenta una concreta risposta alla descritta ascesa degli Strisciuglio nell’articolato panorama mafioso del capoluogo levantino, atteso che ne colpisce duramente i vertici decisionali.