La Polizia di Stato e i Carabinieri hanno eseguito nei giorno scorsi tra Bari e Trani il fermo di indiziato di delitto, emesso dalla locale Procura della Repubblica – Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 4 soggetti. I quattro sono ritenuti responsabili, a vario titolo, dell’omicidio di Antonio Mastrodonato, cl.’96, e del tentato omicidio di Giulio Vitolano, cl.’85, avvenuti il 12 febbraio scorso a Trani, oltre che porto e detenzione di arma clandestina, aggravati dal metodo mafioso e dall’essere soggetti sottoposti alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale. Tutti i dettagli saranno resi noti nel corso della giornata.

Per uccidere il Mastrodonato, il killer, in pieno giorno e al termine di un inseguimento a piedi per le vie cittadine, esplose nei confronti della vittima e di Vitolano, numerosi colpi di arma da fuoco, che hanno attinto mortalmente il solo Mastrodonato.

Le indagini hanno evidenziato che il giorno prima dell’omicidio, nelle vicinanze di una sala giochi di Via Superga, c’era stata un’animata discussione tra la vittima, alcuni suoi amici e altri soggetti, poi degenerata. I fermati, il giorno successivo, cercarono ripetutamente la vittima nel suo quartiere. Rintracciato nel pomeriggio del 12 febbraio, gli tesero l’agguato mortale.

Antonio Mastrodonato era figlio di Vincenzo Salvatore, arrestato nel settembre del 2014 e condannato a otto anni per il sequestro di un 37enne di Palo del Colle, salvato appena in tempo prima che venisse dato in pasto ai maiali in un casolare nelle campagne di Trani per non aver consegnato droga pari a 100mila euro.