Cinque ore per una tac e una visita neurologica, conclusasi con la proposta di ricovero sulla barella, messa nera su bianco. Serena Bartolo racconta l’avventura che l’ha vista protagonista suo malgrado. L’altra sera suo padre, che ha 63 anni, non è stato bene, ha accusato una perdita di memoria e sembrava spaesato, così lo ha portato immediatamente al Pronto Soccorso del Policlinico.

Arrivati alle 21, minuto più minuto meno, è iniziata la solita trafila: visita neurologica, poi la tac, poi di nuovo in neurologia col referto su cd, e qui l’amara sorpresa, non l’unica in realtà. “La dottoressa ha potuto visionare solo il cartaceo – ci ha detto Serena – perché nel suo ambulatorio non c’era un computer per poter leggere il cd”.

La colpa, va da sé, non è del medico, che anzi è stata estremamente disponibile: “La colpa non è del personale – ci ha tenuto a sottolineare – è proprio la gestione che secondo me così non va bene. Loro per primi sono costretti a lavorare in condizioni difficili”.

L’altra amara sorpresa è lo stato dei bagni, che ha voluto fotografare e pubblicare su facebook con un appello al governatore Michele Emiliano: “Due soli per tutto il Pronto Soccorso. Nelle ore che siamo stati là non abbiamo visto nessuno andare a pulire”.

Sullo stato “di salute” dei servizi igienici al Policlinico già in passato ci siamo dovuti soffermare, tra le altre cose poprio su quelli del Pronto Soccorso, le lamentele e le fotografie ricevute dagli utenti sono state notevoli. Noi siamo a disposizione del direttore generale Vitangelo Dattoli nel caso intenda replicare.