Presunte tangenti ad un amministratore pubblico di Noci, che avrebbe emesso fatture per finte consulenze in modo da poter incassare parte dei soldi del finanziamento per il restauro del complesso di “Sant’Anna”, oltre ad essersi a quanto pare fatto ristrutturare casa. L’ipotesi è quella di una truffa ai danni dello Stato.

La Guardia di Finanza indaga sulla casa di riposo di proprierà dell’ordine religioso “Figlie di Sant’Anna”, con sede al civico 177 di via Merulana, a Roma. La struttura fu consegnata dopo un lungo restauro nella prima metà del 2015. Lavori per cui è stato possibile accedere ad un finanziamento comunitario di 3 milioni di euro, di cui l’amministratore pubblico sarebbe stato  il fiduciario dell’ordine religioso.

La notizia era nell’aria, me è rimasta un chiacchiericcio di paese fin quando non sono arrivate le prime notizie ufficiali e i primi avvisi di garanzia. L’interesse degli investigatori pare sia nato dopo i controlli a diverse aziende nocesi. I conti di alcuni imprenditori non tornavano. I finanzieri hanno quindi fatto perquisizioni nelle sedi delle imprese e a casa dei titolari, ascoltati come persone informate sui fatti, oltre che a casa di un amministratore pubblico.

Una visita durata alcune ore, in cui le Fiamme Gialle sarebbero riuscite a mettere le mani su alcuni documenti particolarmente interessanti, adesso al vaglio per ricostruire le dinamiche dell’appalto e della gestione dei soldi pubblici impiegati per la ristrutturazione dell’ente di proprietà delle suore. Secondo alcune indiscrezioni, una volta assegnato l’appalto con una trattativa privata, soprattutto ad un impreditore sarebbe stato chiesto di gonfiare le fatture. A quel punto l’amministratore pubblico, secondo quanto è stato possibile apprendere, avrebbe emesso a sua volta fatture per consulenze mai eseguite allo stesso imprenditore, in modo da poter ricevere i soldi pagati in eccesso dall’ordine religioso.

L’amministratore pubblico, poi, avrebbe anche chiesto ed ottenuto dall’imprenditore la ristrutturazione della propria abitazione. Sarebbero almeno tre le persone iscritte nel registro degli indagati. La situazione è particolarmente delicata, per questo gli uomini della Guardia di Finanza stanno ricostruendo in maniera meticolosa tutti i movinemti di denaro, in modo da individuare eventuali pagamenti anomali e quindi responsabilità penalmente rilevanti. Il restauro di un ente che svolge egregiamente il suo compito è destinato a sollevare parecchio clamore, anche perché nel corso delle indagini starebbero emergendo nuovi elementi.