“Chiedo che sia valutato l’esercizio dell’azione penale nei confronti dei soggetti sopra generalizzati e che, nell’ipotesi in cui siano ravvisati gli estremi di reato, sia dato avviso alla sottoscritta nella qualità di dirigente scolastico”. Firmato, Paola Petruzzelli preside dell’istituto scolastico Majorana di Bari.

La storia infinita dei docenti senza titoli, autori secondo gli ispettori del MIUR di dichiarazioni mendaci, si arricchisce di un nuovo capitolo. In un esposto presentato alla Procura della Repubblica, di cui siamo venuti a conoscenza, la dirigente scolastica punta il dito contro quei professori. Per quanto ne sappiamo, in una situazione praticamente di immobilità dal 2012, è la prima volta che succede.

“Siamo di fronte a un atto di costituzione del Majorana  – ci ha detto Pino D’Ambrosio, nell’esecutivo Nazionale dell’Unione Sindacale di Base – atto nel quale si dice che l’Istituto ha segnalato alla Procura della Repubblica tutta la situazione relativa a un docente ai fini della valutazione dell’eventuale azione penale per dichiarazioni mendaci. Evidentemente deriva da un accertamento di atti che sono stati effettuati dal dirigente e che probabilmente non è il solo docente segnalato”.

Siamo alla vigilia dell’udienza del processo a carico di due dei sette insegnanti coinvolti, il caso venne sollevato dai professori Massimiliano Valente e Donato Sapone perché penalizzati nelle graduatorie e che da allora si battono per vedere riconosciuti i loro diritti. Tra gli istituti coinvolti, oltre al Cosmai di Bisceglie e l’Agherbino di Putignano, figura anche il Gorjux, la cui ex preside Giuseppina Lotito è oggi a capo dell’Ufficio Scolastico Provinciale. Non più tardi di due settimane fa la Lotito si rifiutò di rilasciare una dichiarazione in proposito perché eravamo andati da lei senza appuntamento.

Anche alla dottoressa Anna Camalleri, a capo dell’Ufficio Scolastico Regionale provammo a chiedere quale fosse la posizione ufficiale. La dirigente annunciò provvedimenti che però non ci risulta siano mai arrivati.

In tutta questa vicenda c’è anche un altro aspetto che finora non è stato sollevato. Dovesse chiudersi con l’attestazione di illegittimità degli atti da parte dei docenti senza titoli, come scritto nella famosa relazione degli ispettori inviati dal MIUR, si apre la strada dei ricorsi da parte degli alunni bocciati in questi anni: “Non vorrei trovarmi nei panni di un dirigente scolastico in questa situazione. Il Tar potrebbe dare ragione a un alunno, bocciato perché magari il docente non ha le capacità per svolgere questa funzione”.