Il 19 marzo scorso, in seguito ad un malore, il 48enne appuntato dei Carabinieri Giovanni Piepoli perse la vita. Il lutto colpì profondamente la comunità di Alberobello, tanto che ai suoi funerali si strinse tutta intorno alla famiglia.

A distanza di tanti mesi, ieri ci sono stati degli imprevisti sviluppi su un evento che sembrava essere destinato a rimanere confinato nell’ambito di un tragico dramma familiare. Tre colleghi del militare scomparso si sono presentati alla sede del Coordinamento del 118 barese, dove hanno ascoltato a lungo il direttore, Antonio Dibello e da dove sono andati via portandosi alcuni faldoni relativi ai turni di servizio del personale.

Pare, infatti, che sia stata sporta una denuncia secondo la quale l’equipaggio del 118, inviato da Noci a soccorrere l’appuntato, sarebbe arrivato sul posto dopo la “canonica” mezz’ora, quel tempo approssimativo che passa dalla chiamata al numero di emergenza all’arrivo dell’ambulanza.

Canonica perché sulle polemiche legate ai ritardi nei soccorsi abbiamo più volte scritto, dicendo la nostra, ma anche riportando le proteste dei testimoni di eventi tragici, senza mancare mai di ricordare le difficilissime condizioni in cui il personale del 118 è costretto a lavorare, spesso aggredito fisicamente dai parenti delle persone soccorse.