Becca un signore attempato a rubargli la bicicletta e inizia a inseguirlo a piedi per le vie del centro di Bari, mentre i passanti restano a guardare. È successo in via De Rossi ieri mattina, intorno alle 9.30. La bici che il ladro ha tentato di rubare è un’Atala di modesto valore, ben attaccata al palo con la catena.

Guardando fuori dall’azienda, la vittima si è accorta che un uomo con addoso un giubbino di pelle scura e un paio di jeans stava trafficando sul mezzo, utilizzato per andare al lavoro. Sentendo il rumore del campanello della porta automatica, il malvivente si è alzato provando a guadagnare la fuga, lasciando alle sue spalle la catenza troncata di netto.

A quel punto Vincenzo, così si chiama il protagonista della storia, ha affrontato il ladro, chiedendogli persino di vedere cosa avesse nel bustone che portava con sè. Dopo alcune resistenze riesce a scorgere un cacciavite lungo almeno una trentina di centimetri e un altro arnese. A questo punto arriva la parte più avvincente e deplorevole della vicenda. Vincenzo si mette sulle tracce del ladro, lo insegue, informando il 112 di ogni spostamento.

Via Sagarriga Visconti, dove il ladro scaraventa la busta per terra, poi via Principe Amdeo e, infine, via Trevisani, dove su consiglio di chi stava dall’altro capo del telefono, Vincenzo decide di bloccare il ladro. Così come su tutto il percorso, i due vengono a contatto, almeno tre volte. Volano molti spintoni e qualche pugno. Tutto questo mentre i passanti, tanti a quell’ora in quel pezzo di città, se ne stanno beatamente a guardare, nonostante il ragazzo chiedesse una mano per fermare quell’uomo.

Solo in via Dante qualcuno prova senza troppo insistere a intervenire, ma il ladro fugge ancora. Sul posto arrivano due poliziotti in borghese, fermano il fuggitivo e recuperano la busta, con all’interno gli arnesi da scasso. L’altro oggetto era una tronchese. Vincenzo non ha mollato, è iscritto alla Fidal e ogni tanto partecipa pure a qualche gara, seppure non serviva essere allenati per dargli una mano nell’impresa. Se l’è cavata con una giornata persa tra denuncia in Questura e visita al pronto soccorso, dove gli è stata diagnosticata la frattuta del quinto dito della mano sinistra, guaribile in trenta giorni.

Più tempo, invece, ci vorrà per far capire a tanti baresi che prima o poi può succedere a chiunque di ritrovarsia vestire i panni di Vincenzo. La storia non è finita: appuntamento in Tribunale per il “processo lampo”. Stiamo a vedere.