La speranza di tutti è quella che Nicola Cuccovillo sia morto assiderato prima di essere assalito da un branco di cani randagi, che ha fatto scempio del suo corpo. Gli animali sono stati avvistati dall’elicottero della Polizia che sorvolava la zona in contrada “La Creta”, dov’è stato trovato il 94enne, allontanatosi il giorno di Natale dalla reidenza per anziani “Casa Caterina”, in linea d’aria lontana poco più di un chilometro.

Una ventina di animali di grandi dimensioni. Si tratterebbe del branco che sta imperversando ad Adelfia e nelle zone limitrofe. Il Sindaco del paese, Giuseppe Cosola, ha emanato un’ordinanza in modo da accalappiare i randagi, sterilizzarli, microcipparli, prima di decidere il da farsi. I più docili potrebbero essere rimessi in libertà, con l’ausilio della Lega Nazionale Difesa del Cane di Adelfia. Gli altri resteranno nel canile.

Dieci anni fa, nella stessa contrada in cui è stato rinvenuto il cadavere di Nicola Cuccovillo, un altro branco di randagi assalì e uccise l’imprenditore agricolo adelfiese Nicola Iacobellis, di 60 anni. Fu trovato morto nel suo vigneto. Gli animali recisero la vena femorale, casuandone la morte, come emerse dall’autopsia. Intanto nelle zone periferiche di Adelfia, dove si sono già visti gli addetti della Asl di Bari compiere i primi sopralluoghi, è iniziata la caccia ai randagi.

Gli avvistamenti, presunti o reali, si susseguono. Il banco sarebbe stato notato in contrada Fornello, ma anche sulla via di campagna che costeggia il nuovo ponte di via della Repubblica. Una signora giura di aver visto i cani dividersi un gatto dopo avergli staccato la testa. Da un lato la giusta attenzione al problema, che va risolto quanto prima; dall’altro un pizzico di psicosi che accompagna sempre questo genere di situazioni.