A rileggere il pezzo del 28 settembre scorso, eravamo stati profetici. Nell’annunciare la restituzione dei suoli alla famiglia Cantatore, da parte del Tribunale di Trani, avevamo sollevato il dubbio che potesse non trattarsi della fine nell’annosa vicenda che vede contrapposti la famiglia Cantatore, appunto, e il Comune di Ruvo. E infatti, così non è stato. Ma facciamo un passo indietro per ricapitolare la storia, in breve, per quanto possibile.

Nel lontano 1985 il Comune di Ruvo di Puglia mise gli occhi sul terreno della famiglia Cantatore situato in via Pertini, dove esistono, tra le altre cose, dei fabbricati di servizio, uno dei quali con copertura in amianto. Su questo dettaglio, emerso a distanza di tempo, torneremo tra un po’ perché farà da discrimine nel nuovo capitolo della vicenda. Per un progetto da realizzare su quel terreno, il Comune aveva ottenuto un finanziamento di circa 5 milioni di euro

Salvatore Vilella, legale dei Cantatore, ci aveva raccontato i particolari della storia, tra espropri ritirati, poi nuovamente validati, querele, controquerele, etc.etc. A fine settembre, dopo 21 anni dall’inizio di tutto, il Tribunale di Trani ha ordinato la restituzione dei suoli ai Cantatore i quali, rientrati in possesso del bene, hanno dato il via alla bonifica del famigerato amianto, affidando i lavori a una ditta certificata, in nome del pericolo per la salute pubblica, dal momento che a pochi passi dalla loro proprietà vi sono delle abitazioni.

Oggi, 16 dicembre, in seguito all’ordinanza n.26 del 18 ottobre scorso, il sindaco del Comune di Ruvo, di fatto, ha interroto la bonifica, avendo ordinato lo sgombero dei suoli e dei fabbricati perché, tra le altre cose, “vi è il rischio di perdita del finanziamento accordato e di vedersi obbligati al risarcimento dei danni in favore del soggetto appaltatore”.

“Stamattina gli addetti del Comune hanno forzato il cancello e si sono reimmessi nel bene – ci ha detto l’avvocato Salvatore Vilella – le operazioni di sgombero sono state interrotte, appena prima che iniziassero, dall’arrivo dei funzionari del Spesal, venuti a controllare che l’azienda incaricata dal Comune sia in possesso dei requisiti. Per ora tutto è fermo in attesa che sia ultimata la verifica”.

“Abbiamo presentato due istanze a tutte le autorità interessate, Noe, Prefettura, Questura, chiedendo di intervenire perché c’è un attentato alla pubblica incolumità – ci ha detto l’avvocato Salvatore Vilella – ad oggi non ci sono risposte. Ora si interrompe un’attività di bonifica che non è certamente di esclusivo interesse dei Cantatore”.

Intanto, del cane che era rimasto “sigillato” nella proprietà dall’esproprio attuato dal Comune, nessuno ha più notizie.