Poco dopo la mezzanotte di ieri i Carabinieri della Compagnia di Bari Centro, coadiuvati da un elicottero dell’Arma e dalla Capitaneria di Porto di Bari hanno messo a segno uno dei più grandi sequestri effettuati in città dalle Forze dell’ordine negli ultimi anni. In un solo colpo, tolti dalla strada quasi 7 quintali di marijuana. Oltre 5 milioni di euro il valore del fiume di droga che si sarebbe riversata tra i vicoli della città levantina. Durante il blitz, sono stati utilizzati sofisticati visori notturni e persino un elicottero dell’Arma in alta quota.

Ad insospettire i militari sono stati i movimenti di un uomo che stava scaricando da un natante, sbarcato poco prima sulla fascia costa a Torre a Mare, dei grossi imballi accuratamente incellofanati per evitarne il deterioramento e trasportati nel cortile di una casa abbandonata. Per non farsi notare, i Carabinieri si erano nascosti nelle villette adiacenti, effettuando osservazione mediante sofisticati visori notturni.

Vistosi scoperto, circondato dalle numerose pattuglie sopraggiunte e dall’elicottero che seguiva tutta la scena dall’alto, l’uomo non ha potuto far altro che arrendersi e consegnarsi nelle mani dei Carabinieri che lo hanno identificato nel noto scafista barese trafficante di stupefacenti Renato Colasuonno, 64enne, soggetto già condannato per reati specifici.

Le successive perquisizioni eseguite all’esterno e all’interno della casa disabitata, utilizzata all’occorrenza come deposito, hanno consentito di rinvenire e sequestrare quasi 7 quintali di marijuana, nonché l’autovettura a bordo della quale l’indagato avrebbe, poco a poco, caricato lo stupefacente per poi smerciarlo nei quartieri del capoluogo barese.

La droga che, una volta immessa sul mercato dello spaccio al dettaglio avrebbe fruttato un guadagno stimato in non meno di 5 milioni di euro, è stata sequestrata ed analizzata dal Laboratorio della Sezione Investigazioni Scientifiche del Comando Provinciale di Bari.

Colasuonno, come da disposizioni impartite dall’A.G., è stato tradotto presso la locale Circondariale. Nell’ultimo periodo, le coste baresi a sud del capoluogo sono interessate da sbarchi di imbarcazioni sulle quali, non di rado, sono stivati diversi quintali di sostanze stupefacenti che approdano sulle coste italiane provenienti, il più delle volte, da quelle albanesi.