La notte tra sabato e domenica la Polizia ha fermato tre persone, gravemente indiziate di essere i presunti killer di Antonio Blasi, il 34enne freddato lo scorso 17 settembre in un condominio di case popolari in via Bruno Buozzi.

La vittima era arrivata sul luogo del delitto in sella alla sua moto per andare aa casa della sua ex convivente. Blasi, una volta sceso dal mezzo, riuscì a percorrere solo pochi passi prima di essere raggiunto da tre colpi di revolver calibro 38 fatali e finire riverso sull’asfalto. Il 34enne aveva precedenti per ricettazione.

I fermati sono Giuseppe Ladisa, 40 anni, Nicola Ficarelli, 28 anni e il sorvegliato speciale Alessio De Marco, 20 anni, ad oggi sottoposto alla misura cautelare dell’obbligo di dimora, tutti con precedenti di polizia.

Le indagini hanno consentito di documentare che il fatto di sangue è maturato nel contesto di rapporti familiari ed amicali, che ha visto, però, come protagonisti, tra vittima, autori e persone informate sui fatti, soggetti vicini alla criminalità organizzata di questo capoluogo, i quali hanno alzato un muro di omertà che ha notevolmente ostacolato le investigazioni.

In particolare, l’omicidio del Blasi è stato ordinato da Ladisa, affiliato al clan Strisciuglio e attivo nel quartiere Stanic nello spaccio di droga. Poche ore prima Ladisa era stato offeso in pubblico dalla vittima per essersi intromesso in un diverbio tra quest’ultimo e l’ex convivente. L’esecutore materiale del delitto sarebbe stato Ficarelli, anch’egli affiliato agli Strisciuglio. De Marco avrebbe collaborato fornendo il revolver su disposizione di Ladisa.