Il tram chiamato desiderio non passa da Bari, ma evidentemente dal capoluogo pugliese ormai non passano più nemmeno gli autobus. La donna svenuta ieri sul numero 4, a causa del gran caldo e del sovraffollamento, deve riternersi persino più fortunata del diversamente abile che due giorni fa è rimasto per due ore in attesa dell’autobus numero 54. Lei, la donna, almeno sul rottame arancione è riuscita a salirci. Protagonista della disavventura, per fortuna senza conseguenze, è un cittadino barese disabile. Tre le ore 15 e le ore 17 del 14 gugno è rimasto pazientemente in attesa dell’autobus, rimasto solo un desiderio.

“Da cittadino, per giunta disabile – scrive il passeggero – le scrivo per dirle che sono disgustato dal servizio che l’Amtab offre”. Purtroppo non è il solo. C’è gente che alla fermata s’è fidanzato in attesa della corsa. “Non si può aspettare due ore alla fermata del Policlinico il numero 54 – continua – Chiamare il numero verde e sentirsi dire che si è rotto ed è fermo e che avrei potuto chimare prima, è stato mortificante. Siamo nel paese di Pulcinella e Arlecchino? Oppure mi dica lei. Una linea, la 54 dal tragitto breve dovrebbe avere una frequenza doppia rispetto alle altre linee, invece, si rompe l’autobus e non si pone rimedio nel giro di pochi minuti. Dal momento che la rottura dei bus è ormai un’epidemia quotidiana, possibile che non si interviene con un servizio d’emergenza? A meno che non ci siano rotture contemporanee e allora sarebbe persino peggio. La esorto a pensare più alle cose terrene e non a voli pindarici alla Icaro di passata memoria”.

Caro nostro lettore e cittadino disabile, faccia il biglietto e si doti di tanta, ma tanta pazienza e magari un libro da leggere o un criuciverba. Con l’arrivo del gran caldo, poi, non dimentichi di portare con sè una bottiglia d’acqua fresca. Sarebbe il colmo se dovesse avere un malore, come la donna sull’autobus numero 4, senza averlo nemmeno preso l’autobus. Ci stia bene e pensi alla salute, che all’Amtab ci pensano loro.