Ex presidenti, direttori generali, membri del consiglio di amministrazione e del consiglio generale, 20 persone tra i vertici della Fiera del Levante sono state iscritte nel registro degli indagati dalla Procura di Bari, il reato ipotizzato è truffa ai danni dello Stato. Il danno ammonterebbe a 12 milioni di euro. Due le inchieste, una della Procura appunto, coordinata dal procuratore aggiunto Lino Bruno, l’altra dalla Corte dei Conti. Tra i nomi illustri ci sarebbero quelli di Cosimo Lacirignola e Gianfranco Viesti, ma anche Alessandro Ambrosi presidente della Camera di Commercio, e Lorenzo De Santis, vicepresidente di Acquedotto pugliese, entrambi membri del cda dell’Ente Fiera.

La Guardia di Finanza ha acquisito i documenti di bilancio, e quelli relativi ai finanziamenti percepiti dal ministero delle Politiche agricole e dalla Regione Puglia, quando presidente della Fiera era Gianfranco Viesti. Secondo il decreto Monti del dicembre 2010, la Fiera in qualità di ente pubblico avrebbe potuto percepire finanziamenti a patto che la carica di presidente non fosse retribuita e le indennità dei consiglieri contenute entro una determinata soglia.

Le fiamme gialle hanno però accertato che sia Lacirignola, rimasto in carica fino a febbraio 2011, sia Viesti, presidente fino ad aprile 2013, sono stati retribuiti per il ruolo ricoperto, mentre all’Ente sono stati elargiti finanziamenti pubblici per 12 milioni di euro, pari al danno erariale ipotizzato.