Secondo quanto scritto nella relazione firmata dai tecnici del Tribunale di Bari, La falda acquifera al di sotto della Discarica Martucci, a Conversano, non è inquinata. A stabilirlo un collegio di esperti presieduto dal professor Luigi Boeri, dell’Università di Pisa. Centinaia di pagine e allegati. Nessun pericolo, niente allarme ambientale. Sembra quasi che chi ha protestato finora, preoccupato per la propria salute e per quella dei territori in cui insiste la discarica, lo abbia fatto senza alcuna ragione. La fotografia attuale, dunque, è ben diversa da quella scattata per esempio una decina d’anni fa, dal altri tecnici che segnalavano la presenza di cadmio e arsenico, a voler citare alcune delle sostanze rinvenute. Oggi l’acqua della falda non presenta nessuna criticità. Tutti i valori sono al di sotto della soglia di legge.

A poche ore dall’avvio del processo per falso ideologico, omissione di atti di ufficio, truffa, frode in pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata, la relazione del secondo incidente probatorio ha creato non pochi mugugni tra gli ambientalisti e grande soddisfazione tra chi è chiamato a dare conto della propria gestione. Il più perplesso è certamente Domenico Lestingi, l’ex dipendente della Lombardi Ecologia che ha denunciato decine di presunti abusi commessi dall’azienda, non solo in contrada Martucci. Abusi che in qualche caso – a suo dire – sono tutt’altro che presunti, essendone stato il responsabile.

Lestingi non ci sta a passare per bugiardo. Invita nuovamente chi sta indagando a permettergli di scavare personalmente. Nei giorni scorsi sulla faccenda è intervenuto anche il consulente tecnico di parte dei Comuni di Mola e di Conversano, il dottor Raffaele Di Marino, designato a rappresentare le due comunità al processo. Le sue dichiarazioni hanno fatto scalpore. Di Marino non ha risparmiato frecciate e accuse indirette anche a Lestingi. Alcuni passaggi sono particolarmente controversi. Uno su tutti. Lestingi – a detta del tecnico – avrebbe avuto un giorno intero, lo scorso 27 agosto, per segnalare i punti in cui scavare per trovare eventuali pericoli. Proprio su questa questione l’ex operaio della Lombardi solleva alcuni dubbi, a cominciare dalla persona chiamata ad effettuare gli scavi.

A questa ed alle altre accuse, Lestingi ribatte colpo su colpo. Lui è certo di aver scaricato nella falda percolato e altri rifiuti, ha denunciato altri traffici sospetti. Non solo. Tutte le volte che ha detto di scavare, è sempre venuto fuori qualcosa. Lo abbiamo verificato personalmente andando insieme a lui a Palo del Colle, Triggiano, Mola di Bari, Acquaviva delle Fonti, Manduria, Francavilla Fontana, Castellaneta. Dopo più di vent’anni di proteste, indagini, carotaggi, effettive o presunte bonifiche, denunce, siamo certi che né la perizia né il processo, qualunque sia l’esito finale, possano fugare completamente tutti i dubbi su quanto sia stata corretta la gestione dei rifiuti in Terra di Bari.