Ad essere condannato, questa volta, è il ministero della Giustizia che dovrà risarcire  1.800 euro di danni a un ex detenuto, originario di Taranto ma rinchiuso nel carcere di Bari, per violazione dell’articolo 3 della Convenzione europea sui diritti dell’uomo. In un periodo di dentenzione di 225 giorni, risalente al 2011, l’uomo avrebbe vissuto in una cella troppo stretta.

Il tribunale civile di Lecce nella sentenza ha precisato che “il cosiddetto spazio vitale a disposizione del soggetto è stato superiore ai tre metri quadrati solo per due giorni, quando nella cella vi era pure un altro detenuto, mentre lo stesso è stato inferiore ai tre metri quadrati in tutti gli altri periodi”. Si sottolinea che nel carcere di Bari “è prevista la permanenza all’aperto per circa quattro ore”, ma questo “non appare sufficiente a ritenere sussistente, a fronte delle residue 20 ore trascorse in cella, una libertà di movimento tale da costituire una compensazione sufficiente”.