Due giorni dopo il blitz della Guardia di Finanza alla stazione di Altamura, in cui sono stati identifcati e ascoltati tutti i lavoratori, arrivano importanti conferme da fonti interne alla Procura. L’indagine sulle presunte irregolarità nella gestione delle Ferrovie Appulo Lucane non è più contro ignoti. Sul registro degli indagati sarebbero stati scritti i primi nomi. C’è ancora il massimo riserbo su chi si siano accesi i riflettori, ma gli inquirenti stanno cercando di comporre il puzzle dei presunti favoritismi avvenuti nel corso degli anni.

La lunga lista di padri e figli, di pensionati ancora al proprio posto di lavoro, di misteriose graduatorie e di affidamenti diretti di servizi e incarichi, ha fatto e continua a fare molto discutere. Assolutamente certe, invece, le ipotesi di reato sulle quali indagano le Fiamme gialle su disposizione della Procura della Repubblica di Bari: abuso d’ufficio e falso. Secondo quanto abbiamo anticipato, i filoni su cui si starebbe investigando sarebbero due. Il fascicolo è stato affidato a Luciana Silvestris, pubblico ministero del pool sui reati contro la pubblica amministrazione.

Con il passare delle ore acquisiamo nuovi particolari e documenti su alcune ulteriori presunte anomalie nella gestione del personale, di alcuni concorsi e selezioni. Martedì il postino ci ha consegnato in redazione l’ennesima lettera, questa volta in anonima – seppure firmata in calce – contenente altri incartamenti relativi ad alcuni appalti.

Nella missiva, che riporta riferimenti precisi, nomi e circostanze, tra le altre cose c’è scritto un chiaro invito: “Dopo parentopoli occupatevi di appaltopoli”. Prendiamo ovviamente con le pinze quanto ci è stato inviato, come abbiamo fatto finora con tutta la montagna di carte e testimonianze sottoposte alla nostra attenzione. Provvederemo a fare le necessarie verifiche. Fosse confermato ciò che ci è stato denunciato si aprirebbero altri inquietanti scenari sulle FAL.

Siamo fiduciosi nel lavoro della magistratura, certamente in grado di dare risposte alle tante domande che abbiamo posto in questi mesi ai vertici delle Ferrovie Appulo Lucane, senza tuttavia avere risposte convincenti.