Le indagini svolte dai militari del Nucleo Operativo hanno consentito di documentare come quattro operai, in sede di colloquio di assunzione – che avvenivano innanzi al ragioniere della società, denunciato per lo stesso reato – e, una volta assunti a tempo determinato, con la prospettiva del licenziamento, erano costretti ad accettare un salario non superiore a 550 euro mensili, pur spettandone 900-1000, che sarebbe comunque risultato l’importo erogato, atteso che in caso contrario veniva loro riferito che potevano essere rimpiazzati da altre persone disposte ad accettare tali condizioni.