La truffa ai danni dell’Erario aveva comportato l’acquisizione dei fondi destinati all’editoria dal Comitato regionale per le comunicazioni. Le indagini hanno riguardato tre società che emettevano fatture false realizzate per spot pubblicitari e prestazioni lavorative in realtà mai eseguite. Il valore totale di queste fittizie documentazioni era di oltre 4,3milioni di euro.

L’autorità ha predisposto un recupero di 1,5milioni per le imposte dirette e oltre 450mila euro per il recupero dell’Iva. Contro il rappresentante delle tre società è stata presentata in Procura una denuncia per dichiarazione infedele ed emissione e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.

In merito ai contributi all’editoria, si è discusso in Parlamento lo scorso mese con l’analisi di un disegno di legge. Si tratta del ddl che dovrebbe convertire il decreto legge approvato dal governo Monti, n.63/2012, che introduce nuovi tagli ai finanziamenti editoriali. Per accedere ai contributi pubblici i quotidiani nazionali dovranno vendere almeno il 30% delle copie distribuite, l’azienda dovrà essere in regola con il fisco e i costi ammessi saranno solo quelli necessari per la produzione.

5 luglio 2012

Margherita Micelli Ferrari