Le operazioni di ricerca sono effettuate dal corpo natanti della Guardia costiera albanese, dalla polizia di frontiera, e anche una motovedetta della Guardia di Finanza italiana e dagli elicotteri. Genci Alizoti, prefetto di Durazzo, ha riportato alcune informazioni delle operazioni per il recupero delle persone in mare: “Sul luogo della collisione si vedono solo alcuni resti della nave e salvagenti sparsi qua e là”.

Ahmet Bau, una delle persone tratte in salvo dopo lo schianto ha riportato a un’emittente albanese gli ultimi istanti prima dell’affondamento: “Tutto è accaduto in fretta, nel giro di pochi istanti. Di noi – riferendosi ai suoi compagni – solo tre o quattro erano in coperta, gli altri erano all’interno della nave”.

L’inchiesta per chiarire le eventuali responsabilità su questa collisione non è ancora stata affidata alla competenza nè del governo italiano, nè di quello albanese, ma data la posizione in acque internazionali, la vicenda potrebbe essere seguita dalla giurisdizione italiana. Solo lo scorso mese c’è stato un altro incidente marittimo: due imbarcazioni taxi si sono scontrate in un canale a Venezia, delle quattro persone a bordo tre furono tratte in salvo mentre uno risultò disperso.

Nicoletta Diella