Dunque si profilano nuovi guai giudiziari per l’imprenditore barese Gianpaolo Tarantini, già al centro delle indagini sull’inchiesta delle escort di Palazzo Grazioli. Con lui, sono rinviati a giudizio anche il fratello Claudio e il primario di neurochirurgia al Policlinico di Bari, Pasqualino Ciappetta.

Il medico era già finito ai domiciliari l’8 aprile 2010 perché, secondo l’accusa, tra il 2006 e il 2009 i fratelli Tarantini gli avrebbero pagato le spese di viaggi (di cui, uno in Giappone, sarebbe costato 10mila euro) alberghi, auto lussuose e, persino, la spesa dal salumiere di fiducia, in cambio dell’acquisto di strumenti chirurgici dalle società della famiglia Tarantini. Inoltre, il professionista avrebbe indotto alcuni giovani medici a forzare le diagnosi e a prescrivere protesi da acquistare proprio dalle società dei due fratelli affaristi.

I giovani medici sarebbero poi stati promossi sul campo e sarebbero stati proprio alcuni colleghi di questi ultimi, emarginati da Ciappetta, a denunciare i fatti, facendo scattare le indagini. Il medico è accusato anche di concussione ai danni della società Mirmex, che avrebbe acquistato, nei mesi scorsi, una società del gruppo Tarantini, la Tecnohospital.

Infine, il primario è accusato anche di truffa ai danni del Policlinico di Bari: il professionista aveva infatti un contratto in esclusiva con l’azienda ospedaliera, ma nei fine settimana operava, regolarmente, nella clinica privata “Villa del Rosario” a Roma.

Ora, la Regione Puglia, il Policlinico e l’Università si sono costituiti parti civili al processo, che inizierà il 17 febbraio del 2012., davanti ai giudici della Prima sezione penale del Tribunale di Bari.

 

Eva Signorile