Una scena da film è quella che ieri hanno dovuto vedere gli spettatori increduli ed attoniti presenti in via dei Mille, quartiere San Pasquale di Bari. Un ragazzo di soli 21 anni viene crivellato di colpi come fosse uno dei boss della mafia locale più temuto. Alessandro Marzio, considerato da tutti una persona molto riservata, dalla fedina penale pulita, un ragazzo come tanti di soli 21 anni, che aveva deciso di fare un giro in moto con la sua fidanzatina durante un tiepido pomeriggio di ottobre, è stato freddato da uno, forse due sicari che non gli hanno dato scampo.

Arrivati alle sue spalle gli hanno sparato a bruciapelo. Alessandro era chiuso tra il muro dell’edificio e le auto parcheggiate, se anche non lo avessero colpito in modo mortale non avrebbe avuto alcuna via d’uscita. Il genitore del ragazzo, dalla finestra della sua abitazione, ha visto tutto, è sceso e abbracciato suo figlio che poi ha visto spirare. Una persona con il volto coperto, forse da un casco integrale, è stata vista allontanarsi a piedi e raggiungere il suo complice che lo attendeva in moto, così come hanno aggiunto alcuni testimoni presenti sulla scena dell’agguato.

Di certo una telecamera di videosorveglianza, tra quelle recentemente posizionate nelle vie del centro cittadino dall’Amministrazione comunale, puntata su via dei Mille a 50 metridall’omicidio, avrebbe potuto dare qualche informazione in più se fosse stata in funzione al momento dell’agguato. La speranza è nella telecamera di un’agenzia di via Postiglione, forse in funzione. Le testimonianze e le prove dello ‘stub’ per verificare eventuali tracce da polvere da sparo sulle mani di alcune persone interrogate, faranno il resto.

Tutto farebbe pensare ad un’esecuzione mafiosa. Gli inquirenti, infatti, stanno investigando negli ambienti della malavita organizzati, della criminalità e negli ambienti dello spaccio di droga. Anche perché dagli archivi delle forze di polizia sono emerse a carico del ragazzo due segnalazioni alla Prefettura per la detenzione di sostanze stupefacenti ai fini di consumo privato. Questo essendo illegale, ma non trattandosi di un illecito penale bensì amministrativo, prevede sì sanzioni severe, ma non il macchiarsi della fedina penale.

Sono immediatamente intervenuti i carabinieri del Reparto operativo provinciale e della Compagnia Bari Cento, e i soccorritori del 118 che non hanno potuto far altro che constatare il decesso del ragazzo. Dopo qualche minuto dalla tragedia il suo cellulare ha iniziato a squillare, dall’altro capo del telefono c’era la fidanzata di Alessandro, che lo attendeva a casa preoccupata del ritardo. È stato proprio il padre di Alessandro a raccontarle l’accaduto, ancora incredulo. La strada è stata chiusa al traffico e tutta la zona è stata transennata. I pm Teresa Iodice della procura ordinaria e Giuseppe Gattidella Direzione distrettuale antimafia sono stati informati e i carabinieri della Sezione investigazioni scientifiche hanno raccolto i bossoli presenti sul marciapiede e sulla strada.

Da una prima ricostruzione effettuata dai carabinieri pare che i sicari avrebbero percorso via dei Mille, seguendone il regolare senso di marcia, scendendo verso via Marina Cristina di Savoia. Insomma un peccato veniale. Si indaga nella vita di questo ragazzo, colpevole di chissà quale errore negli ambienti della malavita.

Mariangela Deliso