Stufa della gelosia e delle violenze psicologiche del marito, chiede la separazione. Succede a Bari. L’uomo, 70enne come la consorte, la assillerebbe senza tregua. Telefono cellulare sotto controllo, familiari tartassati, urla e minacce, ma soprattutto la continua e a quanto pare infondata accusa di fare sesso con un parente. Per la serie: la violenza psicologica spesso fa più male di una sberla.

Un assillo perpetuo, tanto che l’uomo sarebbe arrivato al punto di inveire contro la moglie a seconda di quanto bagnate siano le sue mutande, al motto: “Te le lavi troppo spesso, mi tradisci”. Alla donna viene inoltre contestato l’utilizzo di creme per il corpo e profumi. Il metodo del marito geloso è tutt’altro che scientifico. Tasta i mutandoni della consorte appesi allo stendipanni. Il livello di umidità sarebbe la prova dell’adulterio, consumato al mattino mentre è al lavoro, oppure la sera, quando è fuori con gli amici.

Sì, perché l’altra cosa curiosa di questa storia è che l’anziana perseguitata camperebbe se stessa e il figlio disoccupato con i 300 euro di pensione mentre l’uomo, geloso ma anche  egoista, baderebbe solo al proprio sostentamento. La strada verso la separazione, però, è lastricata da sensi di colpa e ripensamenti, nel pieno della sindrome di Stoccolma. Intanto le uniche mutande dell’anziana esasperata, sono quelle in cui l’ha lasciata il marito.