Per un attimo lasciamo perdere la Fiat Punto bianca parcheggiata a spina di pesce sulle strisce pedonali e concentriamoci sul nostro uomo: l’automobilista col suv. Puntuale da poterci regolare l’orologio, è arrivato anche oggi (19 novembre 2014), dopo il giorno 1 e il giorno 2 parcheggiando il macchinone in doppia fila nonostante il posto libero di fianco. Ci dobbiamo scusare formalmente con i lettori, ma soprattutto con l’automobilista strafottente. Pare, infatti, che il parcheggio in doppia fila con posto libero sia una di quelle dipendenze difficili da curare per la quale si sta mobilitando anche l’associazione nazionale dei parcheggiatori abusivi.  Secondo alcuni recenti studi dell’Università del posteggio ad minchiam, la dipendenza dalla sosta selvaggia colpisce soprattutto i possessori di un certo tipo di auto, quelle più difficili da parcheggiare. Non sappiamo esattamente l’origine del morbo e quale parte del cervello intacchi, ma un problema di fondo c’è di sicuro. Il pimo passo verso il superamento della dipendenza è la consapevolezza. Anche a Bari sta nascendo la prima comunità di recupero dei parcheggiatori pigri. Siamo certi che saranno in tanti a trarne beneficio.