Può un’ambulanza mettere a rischio l’incolumità di decine di persone per salvarne una? Ammesso che fosse in emergenza, considerando che non aveva alcun logo che richiamasse l’appartenenza al 118. Può essere tollerato un grave comportamento da pirata della strada, seppure a commetterlo è un’ambulanza? Secondo la legge, certamente no.

Nel video girato da un soccorritore fuori servizio, venerdì mattina alle 8, si vede chiaramente un’ambulanza, uscire dalla rotonda in via Tatarella, e compiere una manovra azzardata imboccando contromano via Giuseppe Sangiorgi. Apparentemente per evitare il traffico. Il mezzo sfreccia sfiorando le auto che percorrono la corsia nel senso corretto di marcia. Il commento del “cameraman” sottolinea l’azzardo.

Il codice della strada, all’articolo 177, che regola la circolazione delle ambulanze, riporta che i conducenti, quando hanno attivi sirene e lampeggianti: “non sono tenuti a osservare gli obblighi, i divieti e le limitazioni relativi alla circolazione, […] nel rispetto comunque delle regole di comune prudenza e diligenza”.

Per chiarire quale siano queste regole, viene in aiuto il coordinamento autisti/soccorritori del 118 che, nel vademecum sulla guida dei mezzi di emergenza sanitaria definisce: “alcuni comportamenti che sono ritenuti non in rispetto delle norme di comune prudenza sono: circolare contromano, circolare a velocità eccessiva  soprattutto nei centri abitati, mantenere una guida pericolosa“.

Come giudicare la manovra di questo autista? Non conosciamo la gravità del paziente che trasportavano (o che andavano a soccorrere) – sempre che fosse questa la ragione di tanta premura – ma le leggi sono leggi, il regolamento cui si sarebbe dovuto attenere è chiaro e regole o non regole, non si può rischiare di ucciderne dieci per salvarne uno.