I vigili urbani, si sa, non godono delle simpatie dei baresi, soprattutto di quelli con la patente. Una cosa è certa, non sempre fanno il possibile per recuperare il rapporto con i cittadini. Il loro è un lavoro encomiabile, per carità, e in tanti – a leggere la recente lettera (pubblicata nella galleria fotografica) con cui un cittadino ringrazia pubblicamente due di loro – ne sono convinti. Succede, però, che accanto agli agenti che non si tirano mai indietro, ce ne siano altri che non si girano mai indietro, oppure diano addirittura una mano.  L’ultimo esempio è ciò che accade tutte le mattine al grosso incrocio di viale Orazio Flacco, con via Papa Pio XII e via Giovanni XXIII. C’è un ragazzo – diventato uomo col passare degli anni e dei fazzoletti venduti – che ogni giorno cerca di piazzare la mercanzia. Il problema è la sua nota aggresività. Per questo modo di fare in passato ha avuto anche qualche guaio con la giustizia. In tanti non gradiscono la presenza di quel venditore  al quale è consentito fare come gli pare.

Il campionario delle giustificazioni è vasto: “deve pur mangiare”, “meglio quello che le rapine”, “ha dei figli da sfamare”, “ha evidenti problemi”. In una città come Bari ogni tanto bisogna chudere un occhio, ma chiuderli tutti e due mentre l’abuso si consuma sotto il tuo naso, questo proprio non è tollerabile. I due agenti di turno nella garitta osservano il traffico, particolarmente sostenuto in considerazione dell’ora (le 8.35). Tra un sms e una telefonata (sicuramente per ragioni di servizio) guardano tutto e tutti, tranne lo storico abusivo, “padrone” assoluto di quell’incrocio, che lancia i pacchi di fazzoletti sul parabrezza delle auto e che, se lasci il finestrino aperto, ti ritrovi a due centimetri dalla faccia. Senza contare le portiere prese a calci, quando non compri e lui ha la “susta”.

Il senso di rassegnazione è ormai cosi elevato da considerare persino normale un simile atteggiamento, al motto: “che ci possiamo fare”. Non sappiamo se si tratti di una singola disattenzione o se sia un comportameto doloso. Non sappiamo neppure se ci siano delle disposizioni dall’alto, che iducano a giustificare certe situazioni. In ognuno di questi casi sarebbe molto grave.