La gonorrea (o blenorragia) è una patologia trasmissibile durante l’attività sessuale (MST) che, benché conosciuta dall’epoca precristiana (ne parlano già da Aristotele, Celso, Galeno), non è stata ancora debellata, tutt’altro. Diffusa in tutti i continenti senza differenze di razza, sesso, età, censo, questa malattia è in forte ripresa dall’inizio degli anni 2000: secondo l’OMS (Organizzazione Mondiale della Sanità) vi sono 88.000.000 di nuovi casi all’anno nel mondo; negli USA vengono denunciati annualmente circa 650.000 nuovi casi; nell’Unione Europea ne sono stati denunciati 29.202 nel solo 2009.

La gonorrea (volgarmente conosciuta come “scolo” per la secrezione giallo-verdastra che la caratterizza) è dovuta ad un batterio gram negativo, la Neisseria gonorrhoeae dalla caratteristica forma a chicco di caffè. Il contagio avviene generalmente ma non esclusivamente durante l’attività sessuale, di qualsiasi tipo essa sia; il contagio mediato tramite materiale inquinato (biancheria personale, lenzuola, asciugamani, ecc.) è raro ma possibile. La sintomatologia compare generalmente dopo di 2-5 giorni dal contagio (range 1-14 giorni).

Nel maschio la gonorrea interessa classicamente il tratto anteriore dell’uretra e si manifesta con la comparsa di prurito e bruciore nell’atto di urinare e dalla emissione (a volte anche spontanea) di una secrezione giallo-verdastra dal meato uretrale che, a sua volta, si presenta arrossato e rigonfio (edematoso). Il glande ed il prepuzio generalmente presentano un aspetto normale. Se la patologia si estende anche al tratto posteriore dell’uretra si avrà, oltre la secrezione purulenta, anche pollachiuria (si orina poco e spesso, ma con una quantità globale di urina nella norma), tenesmo vescicale (insorgenza improvvisa di violento dolore vescicale ed impulso ad urinare, non sempre associato all’emissione di piccole quantità di urina), emissione di sangue alla fine della minzione.

Se non trattata, entro un paio di settimane la sintomatologia si attenua e si va verso la cronicizzazione: la secrezione si riduce manifestandosi, a volte, solo al mattino, diviene meno densa e più chiara, la carica gonococcica si riduce, si osserva una apparente guarigione.

Le complicanze dell’uretrite gonococcica maschile possono interessare la prostata e/o gli epididimi, mentre i testicoli sono generalmente risparmiati. La prostata si infiamma e si ingrossa provocando un senso di peso dietro la borsa scrotale e, a volte, l’emissione di piccole quantità di succo prostatico durante la defecazione. L’epididimite è generalmente monolaterale, molto dolorosa ed associata a rialzo febbrile.

La localizzazione più frequente della gonorrea femminile è a carico della cervice che si presenta edematosa, arrossata, erosa, secernente pus giallo-verdastro. La secrezione purulenta può provocare una infiammazione irritativa delle piccole e grandi labbra e/o della vagina (vulvite o vulvo-vaginite ). Nella donna la gonorrea, data l’anatomia genitale femminile, raramente interessa l’uretra. In tal caso, data la brevità del canale uretrale femminile, generalmente si associa a pollachiuria, disuria (difficoltà ad emettere urina, non necessariamente associata a dolore), ematuria (sangue nelle urine).

Le complicanze della gonorrea femminile possono essere rappresentate da: salpingite (generalmente monolaterale, se bilaterale può essere causa di sterilità), da salpingo-ovarite, endometrite (la sintomatologia soggettiva in questi casi è comune a quella delle infezioni non gonococciche di questi organi; anamnesi ed esame batteriologico permettono la diagnosi), bartolinite (piuttosto rara; le ghiandole del Bartolino divengono dolenti, si ingrossano, si infiammano, possono dare luogo a veri e propri ascessi).

In età infantile-prepuberale la gonorrea è eccezionalmente riscontrabile; nelle bambine si manifesta con arrossamento ed edema dei genitali esterni che secernono pus giallo-verdastro (vulvovaginite). Prima di ipotizzare a priori, solo sulla base della presenza di patologia genitale (in questo caso specifico la gonorrea) l’ipotesi di violenza su minore (con tutte le sue destruenti conseguenze fisiche e psichiche) è indispensabile accertarsi che non si tratti di un contagio innocente (ad esempio tramite biancheria infetta) per la presenza di qualche caso in ambito familiare, soprattutto in condizioni igieniche ambientali precarie.

Localizzazioni extragenitali, in progressivo aumento, possono aversi in entrambi i sessi in sede anale (proctite gonococcica), tonsillare (tonsillite gonococcica, manca di segni particolarmente evidenti ma è diagnosticabile all’esame microscopico), oculare (gonorrea oftalmica, nell’adulto per auto o etero-inoculazione; nel neonato, eccezionalmente, per contagio diretto dalla madre durante il parto). Assolutamente eccezionali, dovute a diffusione del gonococco per via ematica, l’endocardite, la meningite, l’artrite (prevalentemente monoarticolare, a carico delle grandi articolazioni), la sindrome cutaneo-articolare (soprattutto nel sesso femminile: febbricola, lesioni papulo-necrotiche in sede palmo-plantare, artralgie migranti soprattutto delle piccole articolazioni).

Il profilattico svolge un ruolo fondamentale nella prevenzione, a patto che sia utilizzato sino dai primissimi approcci preliminari e sino alla conclusione del rapporto, di qualsiasi tipo esso sia; il lavaggio successivo al rapporto non protetto svolge un ruolo preventivo pressoché nullo; il ridotto numero di partners, sino alla monogamia, certamente riduce le possibilità di contagio.

La diagnosi di certezza della gonorrea è generalmente fattibile in pochissimi minuti con l’esame al microscopio, dopo colorazione, della secrezione. In caso di difficoltà si può coltivare il gonococco su appositi terreni di coltura o ricorrere a complesse metodiche immunologiche.

Il trattamento, efficace tranne casi più che eccezionali, si avvale di una vasta gamma di antibiotici: cefriaxone, ciprofloxacina, spectinomicina, eritromicina, tetracicline, rifampicina, cloramfenicolo, ecc. La blenorragia non lascia immunità, è quindi possibile prenderla anche numerose volte.

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Specialista in Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse ed in Allergologia e Immunologia Clinica Primario Dermatologo dell’Osp. Casa Sollievo della Sofferenza- Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di San Giovanni Rotondo (FG) dal 1/10/1980 al 31/05/2006. Docente a Contratto presso le scuole di Specializzazione in Dermatologia delle Università: Cattolica del Sacro Cuore di Roma, G.D’Annunzio di Chieti , A.Moro di Bari dal 1984 al 2006 Presidente Emerito dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI) Autore di oltre 300 tra pubblicazioni ed abstract di relazioni tenute in numerosi congressi nazionali ed internazionali della specialità, coautore di 6 ed editor di 4 volumi di dermatologia. Socio di numerose società scientifiche italiane ed internazionali tra cui American Academy of Dermatology, European Academy of Dermatology, SIDEMaST, ADOI, ecc.