Le smagliature cutanee, o striae distensae (definizione coniata da Roderer nel 1773) secondo una terminologia scientificamente più corretta, rappresentano un inestetismo psicologicamente invalidante molto diffuso soprattutto nelle donne caucasiche, anche se negli ultimi anni la loro frequenza è in aumento anche tra i maschi (in tal caso le sedi più colpite sono fianchi e spalle). Il loro inestetismo si accentua in estate quando con l’esposizione al sole, a differenza del resto della cute, non rispondono alla stimolazione delle radiazioni ultraviolette e quindi spiccano perfettamente bianche a deturpare la bellezza di una splendida abbronzatura.

Rarissime nell’infanzia e nell’età senile, le striae distensae presentano picchi d’insorgenza in età puberale, soprattutto tra i 12 ed i 16 anni localizzandosi ai fianchi, glutei, cosce e seni, ed in gravidanza verso il 4°-5° mese (con particolare incremento verso il 6°- 8° mese) localizzandosi soprattutto all’addome. Secondo alcuni AA sino all’ 80% delle quarantenni ne è colpita.

Le striae distensae in condizioni fisiologiche possono localizzarsi in qualsiasi sede, ad eccezione del volto, delle mani, dei piedi e dello scroto. Clinicamente si presentano come depressioni lineari, molto ben delimitate, a localizzazione bilaterale (eccezionale la monolateralità), di aspetto il più spesso serpiginoso, lunghe da qualche millimetro a 15-20 cm ed oltre e larghe da 1-2 mm ad 1-2 cm ed oltre, disposte prevalentemente secondo le linee di minima estensione della cute (linee di Langer), riunite a mazzetti generalmente di 2-3 strie separate tra loro da cute sana, di colorito variabile secondo la fase evolutiva. All’esordio le strie si presentano generalmente di colorito variabile dal rosa al rosso-violetto al rosso-bluastro, lievemente rilevate sul piano cutaneo (fase infiammatoria, pseudo ipertrofica); in un lasso di tempo che può andare da qualche mese a qualche anno la cute delle strie si assottiglia e si presenta lievemente depressa e meno consistente al tatto, assumendo un colorito bianco avorio o bianco madreperlaceo piuttosto intenso (fase cicatriziale). Soggettivamente sono di norma asintomatiche, raro un leggero prurito nella fase iniziale, molto raro il dolore o il bruciore in sede di lesione.

Ancora poco conosciamo circa le condizioni che ne determinano la comparsa. Un ruolo patogenetico viene sicuramente svolto dalla predisposizione sia genetica (incidenza familiare del fenomeno)sia etnica (piuttosto rare in Cina ed in Giappone, assenti nelle giavanesi ed in alcune popolazioni africane. Fattori favorenti sono sicuramente stati individuati nell’obesità (10% dei casi), nell’aumento troppo rapido di peso, nei rapidi ed eccessivi dimagrimenti (40% dei casi), nell’attività fisica con aumento della massa corporea (soprattutto sportiva, specie se svolta in età puberale), ecc. Una gran parte di questi eventi è legata a squilibri dell’attività corticosurrenalica. Striae distensae possono insorgere anche in corso di patologie quali il morbo di Cushing, la sindrome di Marfan, la sindrome di Henlers-Danlos, o per l’assunzione prolungata di cortisonici (soprattutto a livello locale), di alcuni farmaci anti-HIV, di anticontraccettivi, ecc.

Dal punto di vista preventivo non abbiamo molte armi al nostro arco. Certo, una dieta sana ed equilibrata che preveda assunzione di frutta, verdura, carboidrati, latte e derivati, proteine, ecc., tutti elementi ricchi di vitamine, minerali, antiradicali liberi, ecc. contribuisce a mantenere un ottimo trofismo cutaneo ed un giusto equilibrio ormonale, elementi fondamentali per contrastare l’insorgenza delle tanto odiate smagliature.

Per il trattamento, nelle prime fasi si potranno usare con un qualche successo prodotti idratanti, emollienti, elasticizzanti, anti-infiammatori non cortisonici, Vitamina E, flavonoidi, ecc. In gravidanza, soprattutto nei soggetti a rischio, può essere utile l’applicazione preventiva di tali prodotti su fianchi, addome e seno già a partire dal 3° mese.

Numerosi i trattamenti possibili per li striae distensae conclamate: mesoterapia, microdermoabrasione, peeling chimici (ac. glicolico, resorcina, ecc.), laser quali il Pulsed Dye Laser (PDL), l’Intense Pulsed Light (IPL), ecc. Si tratta in gene di metodi microinvasivi che tentano di conseguire il miglioramento dell’aspetto estetico della stria attraverso la rigenerazione cutanea conseguente al micro danno indotto. I risultati variano dal modesto al discreto, ma la smagliatura conserva sostanzialmente l’incapacità ad abbronzarsi. Il loro utilizzo impone inoltre alcune norme cautelari durante e, per un certo periodo, anche nella fase successiva al trattamento quali: non esporsi alle radiazioni solari, evitare l’abbigliamento aderente, non truccarsi, ecc.

Il metodo non invasivo Biodermogenesi®, brevetto italiano di piuttosto recente introduzione, applicabile anche su smagliature ultratrentennali, ottiene la regressione totale delle smagliature nel 35% dei casi e recupera la capacità di abbronzarsi nei casi di risultato parziale (dal buono all’ottimo). Il metodo sfrutta gli effetti di una stimolazione elettrica di bassa intensità (onda quadra di intensità massima 3,5 VPP) e quelli derivanti dalla combinazione di una azione meccanica ex vacuo e di un generatore di endotermia. La rigenerazione della stria è stata dimostrata per via istologica ed ecografica; i risultati sono stabili nel tempo, ad un controllo di oltre 4 anni.

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Specialista in Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse ed in Allergologia e Immunologia Clinica Primario Dermatologo dell’Osp. Casa Sollievo della Sofferenza- Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di San Giovanni Rotondo (FG) dal 1/10/1980 al 31/05/2006. Docente a Contratto presso le scuole di Specializzazione in Dermatologia delle Università: Cattolica del Sacro Cuore di Roma, G.D’Annunzio di Chieti , A.Moro di Bari dal 1984 al 2006 Presidente Emerito dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI) Autore di oltre 300 tra pubblicazioni ed abstract di relazioni tenute in numerosi congressi nazionali ed internazionali della specialità, coautore di 6 ed editor di 4 volumi di dermatologia. Socio di numerose società scientifiche italiane ed internazionali tra cui American Academy of Dermatology, European Academy of Dermatology, SIDEMaST, ADOI, ecc.