Uno schermante solare, per essere un buon schermante deve: proteggere verso i Raggi Ultravioletti A e B (possibilmente anche verso l’infrarosso); essere resistente all’acqua (anche quelli indicati come avere la massima resistenza dopo 60’-90’ di immersione non sono più presenti sulla pelle); essere fotostabile (il sole degrada progressivamente il prodotto); essere facilmente applicabile (da preferirsi lozioni e latti); essere cosmeticamente gradevole (invisibile, non untuoso, non profumato); non essere eccessivamente grasso poiché occludendo i pori diventerebbe comedogeno.

Un prodotto efficace deve essere composto da almeno 6-8 molecole schermanti differenti per coprire al meglio possibile tutto lo spettro degli UV-A ed UV-B. Il prodotto deve essere applicato 15’ – 30’ prima di esporsi al sole (direi quindi di applicarlo prima di uscire di casa) e la sua applicazione deve essere ripetuta ogni 2-3 ore e, soprattutto, dopo il bagno o una intensa sudorazione. Il prodotto deve essere applicato in strato non troppo sottile poiché mentre l’abbondare non aumenta il fattore di protezione, la quantità inadeguata lo riduce. La ripetizione della applicazione non aumenta le capacità protettive ma ricostituisce la validità del prodotto alterata dall’azione dei Raggi Ultravioletti e dalla sudorazione.

Circa il fattore di protezione, esso generalmente indicato da un valore numerico che indica per quante volte va moltiplicato il tempo minimo di comparsa di arrossamento della pelle alle prime esposizioni solari. Così, se il soggetto inizia ad arrossarsi dopo 5 minuti, con una protezione 15 egli inizierà ad ustionarsi dopo 75 minuti di esposizione nonostante l’uso dello schermante (5’x15= 75’).

Attenzione agli autoabbronzanti! In generale essi non stimolano la pigmentazione cutanea ma semplicemente colorano la cute e non hanno alcuna azione protettiva verso i Raggi Ultravioletti. L’esposizione al sole dopo il loro uso richiede le normali precauzioni da adottare alle prime esposizioni.

In fine, assolutamente da non utilizzare sono gli abbronzanti fai-da-te (come gli estratti di foglie di fico) poiché la quantità di molecole attive nello stimolare la pigmentazione non è nota ed il serio rischio è quello di provocarsi gravi ustioni su tutto il corpo. E qualche caso succede ogni anno.

L’uso degli schermanti solari espone certamente a qualche rischio come per qualsiasi prodotto che venga applicato sulla cute. Così è possibile l’insorgenza di dermatiti e foto dermatiti allergiche o irritative da contatto, reazioni fototossiche, ecc. Molto pericoloso è il falso senso di sicurezza derivante dalla consapevolezza di “essere protetto” che porta ad una sovra esposizione ai raggi solari, aumentando così il rischio di indurre una qualche forma di tumore cutaneo (ed il temibile melanoma in primis).

In tema di fotoesposizione bisogna ricordare che il soggetto anziano è più esposto al colpo di calore per le ridotte capacità di dispersione del calore, per cui le sue esposizioni possono essere ripetute, ma brevi.

Circa i bambini, questi non vanno assolutamente esposti prima dell’anno di età, e poi sempre utilizzando gli schermanti adeguati poiché è oggi accertato che le ustioni solari in età infantile o giovanile aumentano le probabilità di soffrire di melanoma in età adulta.

Una corretta foto esposizione, oltre l’uso dei prodotti schermanti, prevede l’utilizzo di un abbigliamento adeguato le cui capacità protettive dipendono da:
• tipo di tessuto, che deve essere traspirante privilegiando i tessuti naturali quali cotone, lino, seta, che però è meno traspirante. Da non escludere del tutto alcuni sintetici, purché siano traspiranti.
• trama, che deve essere abbastanza fitta da non far penetrare i raggi solari (le classiche magliette traforate non proteggono per nulla)
• peso, che deve essere leggero e sopportabile in estate
• colore chiaro (ideale il bianco che per un principio di fisica respinge le radiazioni ultraviolette, mentre il nero le assorbe tutte)
• stato d’uso (i lavaggi ripetuti riducono progressivamente le capacità protettive)
• eventuale trattamento schermante subito (negli USA tali indumenti indicano il fattore di protezione

In estate, contrariamente alla tendenza comune, si dovrebbe andare adeguatamente coperti e quindi, oltre l’adatto abbigliamento di cui abbiamo già parlato, bisogna utilizzare un copricapo a trama fitta (i cappelli perforati non proteggono) per tutti, ma soprattutto per i soggetti calvi o rasati a zero. Infatti, la mancata protezione tramite i capelli accentua il rischio dei tumori cutanei. Infine, utilizzare occhiali da sole che abbiano subito il trattamento schermante verso le radiazioni ultraviolette ed il cui valore di protezione è indicato sulla confezione (quelli venduti sulle bancarelle ne sono in generale privi esponendo quindi gli occhi alla azione nociva delle radiazioni ultraviolette). L’utilizzo di cappello, maglietta ed occhiali da sole ha ridotto in maniera significativa l’incidenza del melanoma in Australia, ove questa patologia è elevatissima.

In fine una raccomandazione: poiché alle nostre latitudini in inverno l’incidenza di UV-A è molto simile a quella estiva (gli UV-B sono pressoché assenti) le regole di fotoprotezione vanno applicate anche durante i mesi freddi.

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Specialista in Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse ed in Allergologia e Immunologia Clinica Primario Dermatologo dell’Osp. Casa Sollievo della Sofferenza- Istituto di Ricovero e Cura a Carattere Scientifico di San Giovanni Rotondo (FG) dal 1/10/1980 al 31/05/2006. Docente a Contratto presso le scuole di Specializzazione in Dermatologia delle Università: Cattolica del Sacro Cuore di Roma, G.D’Annunzio di Chieti , A.Moro di Bari dal 1984 al 2006 Presidente Emerito dell’Associazione Dermatologi Ospedalieri Italiani (ADOI) Autore di oltre 300 tra pubblicazioni ed abstract di relazioni tenute in numerosi congressi nazionali ed internazionali della specialità, coautore di 6 ed editor di 4 volumi di dermatologia. Socio di numerose società scientifiche italiane ed internazionali tra cui American Academy of Dermatology, European Academy of Dermatology, SIDEMaST, ADOI, ecc.