Avevo deciso di non scriverle, ma quanto successo al commissariato di Andria, pur avendo accertato che, di fatto, era saltato in aria un barattolo di pomodoro, mi ha fatto saltare dalla sedia. Sono il carabiniere frustrato che l’ha contattata qualche settimana fa per raccontarle le mazzate che siamo costretti a prendere tutti i giorni noi tutori di quel che resta della legge.

Il 6 dicembre, in una cerimonia privata, sono stati premiati alcuni miei colleghi di Modugno, Molfetta e Foggia, tredici in tutto, per i particolari meriti e il coraggio mostrati nell’esercizio delle proprie funzioni. Come sempre il suo giornale ha riportato la notizia. Peccato, però, che nell’articolo, così come negli altri pubblicati su quella cerimonia, non fossero citati i nomi dei colleghi che, incuranti della propria incolumità, posso supporre abbiano fatto il massimo per tentare di salvare qualcuno, oppure per sventare una rapina.

Insomma, parliamo di ciò che facciamo tutti i giorni, solo che nella maggior parte dei casi non viene raccontato da nessuno. Secondo quanto mi risulta, per qualcuno dei colleghi non era il primo encomio. Evidentemente si tratta di uomini, mariti, padri di famiglia, disposti a giocarsi tutto per salvaguardare il bene comune, gente che neppure conoscono.

Mi piacerebbe che l’Arma e lo Stato che rappresentiamo, non potendo fare molto altro per noi, men che meno gratificarci in busta paga, in queste occasioni rendano pubblici i nomi e i cognomi di chi ha rischiato la vita indossando la divisa. In caso contrario le nostre fotografie e i nostri nomi continueranno ad essere pubblicati solo quando salta in aria una caserma o quando qualcuno di noi viene ammazzato in servizio, lasciando a casa mogli, figli e parenti in lacrime per uno stipendio non molto dissimile a quello di chi sta al caldo di un ufficio, a una catena di montaggio. Mertiamo qualcosa di più, anche solo un piccolo momento di gloria. Vorrei tanto poter firmare questa lettera, di mettere il mio nome e cognome, ma devo accontentarmi di essere un cittadinoqualunque.