Spenti i lampeggianti della polizia nella piazzetta del Redentore occorre scavare un po’ più a fondo su quello che è accaduto e che accade ogni giorno in questa e nelle altre piazze baresi.

Manca la presenza della politica che ha il compito di canalizzare le energie, indirizzarle, far cresce i cittadini. Sulla stessa panchina, ragazzi di 14 anni albanesi e baresi che convivono in poche decine di metri quadrati, senza aver nulla da fare, senza un programma sportivo, senza un obiettivo di svago, senza tutto ciò che una città metropolitana e per giunta turistica dovrebbe offrire ai 14enni, agli adolescenti.

Intorno, appartamentini di 30mq, affittati talvolta in nero a cifre che vanno dai 300 ai 400 euro, stipati di persone. A pochi metri un enorme contenitore, l’ex manifattura tabacchi, che da anni giace abbandonato a se stesso e che la politica avrebbe dovuto mettere a disposizione dei cittadini organizzando il loro tempo libero, la loro crescita culturale, la loro crescita come Persona.
E più in là in piazza De Nicola, l’enorme Palazzo di Giustizia che vive solo di giorno, a poca distanza l’ex nautico di proprietà della Regione, tristemente chiuso e vuoto.

RAPPRESENTANO IL FALLIMENTO DELLA POLITICA

Ecco perché io, cittadino qualunque, chiedo a te Decaro sindaco di Bari e Capo della Città Metropolitana, di abbassare lo sguardo per un minuto di vergogna.

Per la politica della riabilità che costringe le donne di Enziteto a scendere in piazza fermando gli autobus a Bari.

Per il buco nero del Teatro Petruzzelli, causato dalle decine di assunzioni di figli e parenti di politici e sindacalisti che la politica non ha il coraggio di sbattere fuori, mentre mio figlio, figlio di un cittadino qualunque, è ogni giorno più disperato in cerca di occupazione.

Per la caserma Rossani, vergognosamente abbandonata da anni e oggi ostaggio di un gruppo di cittadini che con la prepotenza fanno prevaricare le proprie ragioni su quanti vorrebbero usufruire di questa struttura.

Per le strade sporche e mai lavate della città vecchia dove mia moglie, moglie di un cittadino qualunque, vorrebbe la stessa pulizia che lei ogni giorno fa dentro casa.

Per la mancanza, a tre mesi dall’insediamento, di un vicesindaco e di un Direttore Generale, la cui assenza sta bloccando la macchina amministrativa.

Per la spiaggia di Pane e Pomodoro, abbandonata al completo fai da te e ad un gruppo di eroici animatori di quartiere, a cui resta solo la speranza che durante l’estate non piova, altrimenti io, cittadino qualunque, dovrei fare il bagno tra gli escrementi.

Per tutte le volte che i cittadini qualunque vengono al tuo cospetto e non gli viene risolto nulla, trasformando così il Comune di Bari in una inutile corte dei miracoli.

Per tutto questo io, cittadino qualunque, chiedo a te di abbassare lo sguardo per un minuto di vergogna, sperando che questo possa servire ai politici pugliesi per chiedere scusa a tutti i cittadini.