L’ospedale Di Venere si fa bello, per ciò che conta, ma dentro quelle mura più aggraziate si continua a fare la guerra senza soldati. L’ennesima aggressione di un medico per mano di un paziente psichiatrico abbandonato in pronto soccorso ne è la dimostrazione. Ma veniamo alle grandi pulizie e manovre ordinate coi soldi di tutti dal sostituto direttore medico Alessandro Sansonetti, in vista dell’arrivo del presidente della Regione.

Michele Emiliano prosegue il suo “tour taglianastri” in lungo e in largo per la Puglia. Con una spesa per ora ignota, il direttore ha ordinato la pulizia del piano terra, pitturazioni sparse, la manutenzione dei giardini e prima ancora, al suo insediamento, ha provveduto a ristrutturare e abbellire i locali che ospitano la direzione medica. In preda al delirio di sistemazioni presidenziali, si è deciso di spostare il gabbiotto per le informazioni dall’ingresso posteriore all’interno della sala d’attesa del pronto soccorso, vanificando la recente costruzione del corridoio separato di accesso, fatto impedire il passaggio a prescindere dalla sala d’attesa. E la privacy? Si vedrà.

Ritocchini generali per l’accoglienza che si devono a un qualunque presidente, soprattutto se l’occasione è quella dell’inaugurazione di due reparti, seppure non nuovi di zecca. Il primo è la Chirurga Vascolare (chi cui parleremo approfonditamente a parte) e poi la possibilità del parto in analgesia, con la nuova sala operatorio attivata in sala parto. Una sala operatoria inattiva da quando cinque anni fa era stato ristrutturato il reparto di Ginecologia. Una cosa è certa: le visite inaugurali del presidente sono utili anche a pazienti, familiari e astanti tutti, perché permettono migliorie diversamente irrealizzabili.

A volerla dire tutta, però, il funzionamento di un ospedale dipende dalle risorse applicate: anestesisti, medici, infermieri e affini. Al Di Venere, proprio nei reparti che Emiliano va a inaugurare, il problema maggiore resta la scarsezza estrema di sedute operatorie per mancanza di anestesisti, di personale di sala e di reparto e questo rende lunghissime le liste d’attesa, con grave danno per i pazienti e mortificazione delle capacità operative dei reparti. Queste sono in definitiva le ragioni delle difficoltà di funzionamento dei reparti in molti nosocomi.

Tra i medici del Di Venere, alcuni dei quali particolarmente stufi di questa situazione, c’è un elevato livello di litigiosità, acuito proprio dell’assegnazione delle sedute operatorie, persino con numerose contestazioni scritte, che sarebbero state inviate alla direzione generale della Asl di Bari. Elementi su cui non si interviene alla vigilia delle visite presidenziali. E le difficoltà sono moltissime anche per i reparti che Emiliano va a inaugurare. Sarebbe auspicabile che le direzioni tutte del Di Venere mostrassero la stessa solerzia tutti i giorni, per risolvere i problemi affrontati dai comuni mortali che si rivolgono all’ospedale per richiedere salute e servizi.