Doc, hai visto? Te lo dissi che ti avrebbero ricordato, manca solo un premio in tuo onore. Sempre che non te l’abbiano già intitolato. È successo in un contesto prestigioso: gli Stati Generali della Medicina di Emergenza Urgenza, organizzati da SIMEU (Società italiana medici di emergenza urgenza), il 18 e 19 settembre a Bologna.

Centocinquanta direttori di struttura riuniti da tutta Italia per ragionare del sistema sanitario di emergenza, con l’obiettivo di provare a risolvere qualcuno dei tanti problemi. Sul maxischermo la foto del compianto ex direttore del pronto soccorso del Policlinico di Bari, Francesco Stea, con impressa una frase che porto ancora nel cuore, uno di quei lasciapassare nei momenti in cui, al contrario di quanto riferivi, negli ospedali o in qualsiasi altra struttura sanitaria a noi giornalisti non ci fanno entrare.

Quella volta, mentre ero con la telecamera nascosta, mi afferrasti la mano e dicesti: “Riprendi, riprendi pure, non abbiamo niente da nascondere. Se tutti aprissero le porte degli enti pubblici ai giornalisti, il mondo andrebbe in maniera diversa”. Non so quale sia stato il motivo che a spinto i colleghi a ricordarti, non so neppure perché sia stata scelta proprio quella frase. Spero solo, seppure con molti dubbi, che davvero possa essere presa ad esempio. Chi non ha niente da nascondere, non ha neppure niente da temere. Sei ancora un punto di riferimento. E questo mi consola.