La Corte di Appello di Bari ha accolto l’appello proposto dal Comune di Bari nei confronti del Consorzio Stadium, riconoscendo il diritto del Comune ad ottenere la restituzione di circa 18 milioni di euro versati dall’Ente.

Si tratta di una somma versata per lavori extra ed espropri mai pagati. Una causa che durò per undici anni e che vide fronteggiarsi il Consorzio Stadium (che riuniva le imprese Matarrese, Andidero e De Gennaro) e il Comune di Bari e che si concluse con la condanna di quest’ultimo a pagare 18 milioni di euro.

La Corte di Appello di Bari ha ritenuto fondata la eccezione proposta dal Comune, anche alla luce di un recente mutamento dell’ orientamento giurisprudenziale della Corte di cassazione in ordine alla interpretazione dgli artt. 46 e 47 del capitolato generale delle opere pubbliche.

In particolare, la Corte di appello ha dunque statuito che il Consorzio stadium, alla luce delle dipsoizioni  suindicate, avrebbe dovuto proporre l’azione dinanzi alla Autorità giudiziaria ordinaria  entro sessanta giorni dalla notifica, da parte del Comune,  della cd. “declinatoria” della competenza arbitrale, accettata dal Consorzio Stadium. La inosservanza di tale termine ha quindi determinato la decadenza dalle domande proposte.

“Sono molto soddisfatto – ha dichiarato il sindaco, Antonio Decaro – per il risultato ottenuto, che, seppur in via non definitiva, stabilisce il rientro nella disponibilità delle casse comunali di ben 18 milioni di euro che potranno essere utilizzati non solo per la salvaguardia degli equilibri di bilancio ma anche per la realizzazione di opere pubbliche”.