L’Amtab non smette di stupirci e ogni giorno che passa ci troviamo davanti a una serie di segnalazioni che sono una peggio dell’altra. L’ultima che ci arrivata ha davvero dell’incredibile e a sentirla si fa fatica a crederci. Si tratta dell’odissea, il termine non è esagerato, di una ragazza che viaggia tutti i giorni per lavoro e ieri ha impiegato quattro ore per raggiungere Santo Spirito da Poggiofranco, considerando anche il tratto percorso a piedi per arrivare a destinazione. Il pullman delle 20.06, ci dice, non passa, ma non è l’unico, anche il 27 delle 20.45 da Poggiofranco non arriva; non resta che affidarsi a quello delle 20.20 e riporre fiducia nel primo mezzo disponibile.

Una volta arrivata in via Piccinni si scopre che anche il numero 1 delle 20.45 per Santo Spirito “non è reperibile”, e l’unica soluzione possibile sembra salire sul mezzo delle 21.00 diretto al capolinea; se non fosse che dopo neanche mezz’ora di corsa, in piena sera, i viaggiatori vengono informati che il mezzo non parte, e di prendere il successivo, ma alle 22.00 l’autista informa i passeggeri che devono scendere dalla vettura a causa di un guasto.

In queste situazioni il colpo di fortuna sarebbe avere un passaggio da qualcuno disponibile; nel caso della nostra segnalatrice non è stato così semplice, la ragazza si è vista costretta a percorrere a piedi, alle 10 di sera, via Napoli completamente al buio, “armata” di torcia per farsi luce e per scansare qualche ovvio pericolo. Il disagio non si limita più ai ritardi, alle corse che vengono annullate e al disservizio subito da chi mensilmente deve sostenere le spese dell’abbonamento. La vicenda Amtab sta prendendo un’altra piega e arrivati a questo punto viene spontaneo chiedersi cos’altro potrà mai accadere.