Ci fosse un G7 al mese, in un paio d’anni la città di Bari riuscirebbe a rimettersi in sesto. Strade riasflatate, qualche sforbiciata ai girdini, un paio di ritocchi di vernice, ovviamente solo nelle zone in cui è previsto il transito dei potenti dell’economia. Il prestigioso appuntamento internazionale ha generato un altro miracolo, peccato solo che, a quanto pare, sia a tempo: al pronto soccorso del Policlinico di Bari, dove siamo andati ieri per testimoniare la situazione, arriverà una fornitura speciale in modo da fronteggiare eventuali emergenze.

In tempi di pace, però, non ci sono abbastanza barelle per i tanti pazienti che vengono convogliati nel più grande ospedale cittadino, troppi a detta del responsabile medico del turno di pormeriggio, secondo il quale ci vorrebbe una più oculata distribuzione dei codici di emergenza nei diversi ospedali cittadini.

Succede al Policlinico, ma anche al San Paolo e al Di Venere, che le ambulanze del 118 restino per ore bloccate nei pronto soccorso a causa della cronica carenza di barelle. Ieri un paio di equipaggi sono rimasti a ciondolare al pronto soccorso dalle 11.30 alle 16. Fino a quando il paziente è sulla barella in dotazione all’equipaggio del 118, l’ambulanza resta ferma, scoprendo il territorio, generando l’ira dei parenti e una guerra tra medici ospedalieri ed il personale a bordo dei mezzi di soccorso.

Così come lo sperano tanti addetti ai lavori, auspichiamo anche noi nel fatto che parte di quella dotazione speciale prevista per il G7, resti una fornitura ordinaria negli ospedali baresi.