Tanto tuonò che piovve, potremmo argomentare, con un modo dire più che mai azzeccato in questo caso. Sì perché di acqua parliamo, o comunque più in generale di bevande. Dopo la chiusura del bar all’ospedale Di Venere, e la calata della saracinesca al cral, avevamo evidenziato come, durante la notte e nella pausa pranzo, non ci fosse alcun modo per dipendenti e degenti, di rifocillarsi, nemmeno per bere un po’ d’acqua. Oggi hanno fatto capolino tra i corridoi dell’ospedale, al piano terra, le benedette macchinette automatiche, montate alla presenza del nuovo aggiudicatario del bar. Benedette, sì, perché in questo caso davvero ce n’era necessità.