“È in corso un’inchiesta su ognuno dei fatti accaduti e resi noti dalla trasmissione, ma è necessario specificare che ci sono informazioni che la Magistratura e gli assistenti sociali non possono diffondere, neanche ai rappresentanti del Comune e ancor meno ad un programma televisivo”. È la risposta del Comune di Bari, tramite lo staff di Antonio Decaro, al nuovo servizio del programma “Le Iene” andato in onda ieri sera e che mette ancora nel mirino il presunto giro di prostituzione nei dintorni dello San Nicola.

Nadia Toffa è infatti tornata nel capoluogo pugliese per capire che fine avessero fatto i bambini protagonisti del primo servizio. Nel filmato pare che non ci sia più traccia di loro: scomparsi. Non ne sanno nulla né al Comune né alla casa-famiglia a cui erano stati affidati.

Ad un utente che Su Facebook chiedeva chiarimenti in merito, lo staff di Decaro ha risposto così: “Come abbiamo già spiegato subito dopo il primo servizio de Le Iene, le segnalazioni da parte dei servizi sociali, su quella zona, sono partite mesi fa e sono state prese in carico dal Tribunale dei minori che ha disposto, il 9 febbraio scorso, l’allontanamento di alcuni bambini dalle famiglie. Abbiamo anche chiarito che il servizio televisivo è stato probabilmente effettuato a seguito dell’arresto di un pedofilo barese da parte dei carabinieri dopo una segnalazione da parte della Polizia Municipale. In data 9 marzo, giorno in cui è stato girato il primo servizio televisivo, grazie alla segnalazione dei giornalisti della trasmissione di Mediaset ai servizi sociali, il tribunale dei minori ha disposto l’affidamento di altri due minori ad una comunità di accoglienza. L’attenzione nei confronti della vicenda da parte delle forze dell’ordine e degli organi competenti è molto alta, bisogna però lasciare che facciano il proprio lavoro”.