In questi giorni all’istituto Alberghiero Perotti è in corso una gara di cucina, che vede a Bari i rappresentanti di 27 scuole italiane. Un’ottima iniziativa, non fosse che per le lamentele di alcuni genitori degli studenti disabili, che frequento la scuola con il necessario sostegno.

“I nostri figli, compresi quelli integrati nelle classi con la programmazione parificata e non differenziata – tuona amareggiata una mamma – sono stati deportati in succursale, forse per non averli tra i piedi duranante l’importante manifestazione”. Il malcontento ha fatto presto il giro dell’istituto.

“La cosa che più amareggia – dice il genitore – è che nella sede centrale, le prime e le seconde stanno continuando a fare lezione e quindi almeno gli studenti disabili integrati in quelle calssi avvrebbero dovuto continuare ad essere insieme ai propri compagni”. Pare che ai genitori sia stato detto che i ragazzi avrebbero dovuto fare attività di laboratorio, ma di quale laboratori si tratti non si sa, in quanto la succursale non è dotata di laboratori di sala e cucina. “In alcune circostanze – spiega la mamma – sono gli stessi insegnanti ad ingegnarsi su come procurarsi il materiale idoneo per intrattenere i nostri figli”.

Magari era la cosa migliore da fare, non lo sappiamo, ma questa notizia stride un po’ nell’era in cui ci si sforza di insegnare l’integrazione e l’accoglienza, soprattutto a scuola.