“Ottantamila euro per 24 ore di lezione, soldi dei Baresi che Decaro vuole utilizzare per rendere i nostri vigili più sensibili alla cultura gender sono una follia, soprattutto considerando la cronica mancanza di fondi del Comune quando si parla di servizi ai cittadini o degli stessi vigili urbani, spesso privi di mezzi idonei e perennemente sotto organico”. Rossano Sasso, coordinatore regionale Puglia del movimento politico Noi con Salvini, il corso per abbattare il pregiudizi sulla omosessualità destinato agli agenti di Polizia Municipale, proprio non lo manda giù.

Nello stesso giorno in cui un sindacato di polizia (Sulpl) lamenta la mancanza di adeguati dispositivi di sicurezza per la difesa personale dei vigili urbani di Bari, nonché la mancanza dell’assicurazione oltre all’atavica e cronica carenza di personale, si legge nel comunicato stampa diffuso da Noi con Salvini, apprendiamo che il Comune di Bari ha finanziato un corso organizzato da alcune associazioni LGBT per sensibilizzare i vigili urbani di Bari contro i pregiudizi sui gay, sulle lesbiche e sui trans.

Sulla stessa lunghezza d’onda Anna Rita Tateo, portavoce cittadina di Noi con Salvini: “Quei soldi potrebbero essere destinati alle giovani madri senza lavoro o ai padri separati”. Pino Monaco, coordinatore cittadino di Noi con Salvini, evidenzia le capacità della Polizia Municiaple di Bari: “I nostri vigili non hanno certo bisogno di andare a lezione per riconoscere un atteggiamento discriminatorio e sanzionarlo, né qualcuno può pensare di educare forzatamente i propri dipendenti ad una cultura gay friendly, costi quel che costi”. Le polemiche non sembrano dunque destinate a finire.