Avviare un tavolo per individuare interventi finanziari e di innovazione organizzativa per fare crescere la qualità dell’offerta sanitaria regionale. Con questo obiettivo i rappresentanti pugliesi di Cgil, Cisl e Uil hanno firmato un accordo con il presidente Michele Emiliano.

Tra i punti più importanti l’impegno di definire un “piano straordinario di assunzioni” del personale sanitario nel triennio 2017-2019, per risolvere la carenza organica rilevata di oltre 5.000 (dato aggiornato al 31 dicembre dello scorso anno), indicando tempi e le procedure per velocizzare il processo di reclutamento, utilizzando i risparmi di spesa.

Uno degli argomenti più delicati, ovviamente anche quello della chiusura degli ospedali: saranno individuati i nuovi presidi territoriali di assistenza, e la contestuale conversione degli Ospedali da chiudere, indicando le risorse finanziarie e di personale da destinare alla riconversione” tenendo conto dei bisogni di salute delle aree interessate.

Altro punto dolente, le liste d’attesa: “sarà attivato un tavolo operativo per ogni Asl per definire un progetto regionale per individuare specifiche misure di intervento per abbattere i tempi di attesa.

Il progetto deve prevedere il monitoraggio trimestralmente dei risultati da parte dei Direttori Generali dell’Asl, in apposite sessioni audit sociale con le Organizzazioni Sindacali, prevedendo incentivi ma anche “penalità” in capo ai responsabili di progetto e di misura.

L’accordo è stato chiuso nella stessa mattinata in cui centinaia di lavoratori di Cgil, Cisl e Uil hanno occupato il tratto di lungomare davanti alla sede della Regione Puglia per protestare proprio contro Emiliano e il suo piano di riordino e chiedere un servizio sanitario più equo ed efficiente.

Abbiamo apprezzato – ha dichiarato Pino Gesmundo, Segretario Generale della CGIL Puglia –  la disponibilità del presidente emiliano ad accogliere le istanze di merito che rispondono alle esigenze dei cittadini pugliesi come la vicenda delle liste di attesa che gridava vendetta e andava affrontata nel merito e velocemente. Il Governatore ha promesso, con la firma del documento, tempi certi anche sul tema delle assunzioni, su quella dei presidi territoriali ed ancora sulla centrale unica di acquisti, strumento del quale la regione puglia vuole munirsi e che consentirà di evitare spreco di risorse pubbliche e ruberie varie. Verificheremo che si attuino in tempi brevi tutti i punti contenuti del documento e in caso contrario saremo nuovamente qui sotto la sede della giunta pugliese a protestare“.

Stamattina, alla fine del sit-in – ha fatto eco Daniela Fumarola, Segretaria Generale della CISL Puglia-Basilicata – abbiamo chiesto che le scelte sulla salute dei pugliesi non siano fatte con gli algoritmi ma con l’interlocuzione politica, ragionando sulle persone e sui loro bisogni. Così come abbiamo molto insistito sulla responsabilità dei direttori generali e del management, quindi su chi assume l’impegno che i pugliesi abbiano le cure, i tempi e le modalità che si aspettano. Siamo comunque soddisfatti del buon risultato raggiunto rispetto a tutto quello che avevamo chiesto e messo in campo nei territori. Ora cerchiamo di rendere esigibile l’accordo siglato per una sanità a misura d’uomo“.

Con la firma dell’accordo quadro – sono state le parole di Aldo Pugliese, Segretario Generale della UIL di Puglia – si avvia finalmente una discussione di merito su tutta la sanità, compresa quella privata, finora rimasta ai margini del confronto. Auspichiamo che d’ora in poi si apra un percorso di condivisione politico, e non solo tecnico come avvenuto finora, con le forze sociali. Per far ciò, riteniamo indispensabile che venga nominato un assessore alla sanità, che si occupi 24 ore su 24 della reale tutela del diritto più importante per i cittadini pugliesi, ovvero quello alla salute. Vigileremo attentamente, sia a livello regionale che territoriale, affinché l’accordo non rimanga sulla carta, ma si traduca in azioni concrete e certe“.