“È in divieto, è giusto così”. Sarà pure giusto che un’auto prenda una multa perché parcheggiata dove non può sostare, ma i soccorritori del 118 delle due postazioni in piazza Chiurlia, a Barivecchia, non sono completamente d’accordo con i due agenti della Polizia Locale. Questa volta la contravvenzione è capitata a uno degli infermieri. Sul cruscotto della sua auto, in bella mostra, l’operatore sanitario aveva messo un evidente cartello per spiegare che la sua era una necessità, non trovando posto altrove e dovendo coprire il turno di lavoro.

Certo, la contravvenzione dell’altro giorno non è così assurda come la multa, poi annullata, elevata all’ambulanza del 118 poco più di un anno fa, ma solleva ancora una volta la questione sull’opportunità che le due postazioni del servizio di emergenza-urgenza barese possano essere allocate in quel barbaro modo, carente sotto il profilo strutturale e logistico.

Una sistemazione la cui temporaneità è diventata definitiva, come nel solco della migliore tradizione italiana. L’infermiere non può parcheggiare la sua auto, che altrimenti non saprebbe dove mettere, a maggior ragione nell’affollato periodo natalizio, per di più dopo l’assurda scelta di piazzare il mercatino davanti alla postazione, creando non pochi disagi durante i soccorsi nei giorni particolarmente trafficati come sabato scorso (vedi foto di copertina).

A pochi metri, però, è consentito abbandonare auto e scooter, ma anche sacchetti dei rifiuti; è possibile bloccare l’entrata del museo diocesano (il portone si apre dall’esterno), oppure urinare a piacimento senza neppure alzare la gamba sul muro della scuola elementare. Nonostante tutto, però, è giusto così. Medici, infermieri, autisti, soccorritori, fateve una ragione, non possono e non devono esserci deroghe.