Le voci sull’imminente addio al Policlinico di Bari del direttore generale, Vitangelo Dattoli, si fanno sempre più serrate. In attesa di voltare pagina sull’epopea ultradecennale del manager di Triggiano, la Cgil chiede conto di quanto è stato fatto, ma soprattutto non viene ancora fatto per migliorare la condizione dei lavoratori e quindi quella dei pazienti che ogni giorno affollano il più grande ospedale barese, uno dei più importanti del Mezzogiorno.

L’11 ottobre, dalle 10 alle 12, i lavoratori del Policlinico, non solo quelli iscritti al sindacato, s’incontreranno nella zona dell’Info point, all’interno dell’ospedale per un’assemblea che già si annuncia infuocata. Due ore per discutere in modo fitto fitto dello stato di abbandono e del degrado che regna nall’Azienda ospedaliero universitaria. Ciò che raccontano e scrivon il coordinatore aziendale Cgil, Antonio Grisorio e il segretario generale della FP Cgil Metropolitana e Provinciale di Bari, Domenico Ficco, conferma per molti versi quanto denunciamo ormai da tempo sulle pagine del nostro giornale.

“Il Policlinico – scrivono i due sindacalisti – è un eterno cantiere, senza contare la grave carenza di personale e la totale inaffidabilità della direzione generale, che non mantiene fede agli impegni assunti nelle riunioni, rinviando puntualmente la regolamentazione di fondamentali istituti contrattuali”. Uno su tutti è lo straordinario, che è sospeso salvo autorizzazione.

“Purtroppo – continua la FP Cgil barese – a baneficiare dello straordinario sono sempre i soliti noti, nei confronti dei quali l’autorizzazione allo straordinaio non manca mai. Ci sono evidentemente lavoratori più fortunati di altri. Gli stessi lavoratori ai quali vengono autorizzati senza batter ciglio anche trasferimenti”. Il giudizio sulla gestione Dattoli, dicono dal sindacato: “Nel complesso è deludente e in questi oltre dieci anni ha prodotto una pioggia di ricorsi, con il conseguente aggravio di spesa per i cittadini pugliesi, a causa della mancata regolamentazione di alcuni diritti sacrosanti come quelli della mensa, della pronta disponibilità”.

La puntualizzazione è d’obbligo. “Costi – tuona la Cgil – che hanno pesato sulle tasche dei contribuenti pugliesi, non certo su quelle di chi ha governato l’azienda”. Dal canto nostro, come abbiamo sempre fatto, lasciamo che il direttore generale, Vitangelo Dattoli, replichi su quanto denunciato oggi dalla Cgil e in passato anche da altre sigle sindacali.