Raramente ci è capitato di leggere lettere di dimissioni così perentorie, capaci di sollevare dubbi tanto seri sulla gestione di un’azienda pubblica. Come anticipato ieri, Francesco Lucibello, è ormai l’ex direttore d’esercizio e generale della Società del Trasporto Pubblico barese (STP). Siamo in grado di mostrarvi la lettera integrale inviata dal dirigente al Consiglio di amministrazione.

Abuso di lavoratori interinali, anche non qualificati; promozioni inopportune; niente accesso alla corrispondenza e convocazioni alle riunioni del Cda, senza contare il progressivo demansionamento a cui sarebbe stato sottoposto Lucibello in questi ultimi mesi di lotta interna, con chi avrebbe tramato per spingerlo a lasciare. Raccontiamo da tempo che in quella azienda non è tutto oro ciò che luccica. Alcuni nostri articoli sono stati contestati formalmente, ma le dimissioni del dirigente, non un dipendente qualunque, riaccendono i riflettori sulla gestione della STP.

LA LETTERA DI LUCIBELLO
Io sottoscritto, ing. Francesco Lucibello, direttore di codesta società, facendo seguito alla nota prot. 4394/b del 9/09/2016, con la presente vi contesto il perdurante e illegittimo comportamento adottato dai vertici aziendali negli ultimi mesi in mio danno, che hanno determinato un concreto e sostanziale demansionamento, a causa del quale il sottoscritto è costretto a risolvere per giusta causa il proprio rapporto di lavoro con codesta azienda.

In particolare, malgrado abbia cercato di chiarire in ogni modo che la direzione dell’intero personale dipendente fosse una specifica e sostanziale mansione del profilo professionale da me rivestito, in forza del mio contratto di lavoro e di una precisa delega del Cda, nel corso degli ultimi mesi sono stato continuamente estromesso da ogni decisione, vedendo inopinatamente annullate mie legittime disposizioni di servizio, e, di contro, adottate dall’Organo di amministrazione decisioni che incidono significativamente sull’organizzazione del personale.

L’inserimento continuo di numerosi lavoratori somministrati non previsti dall’organigramma aziendale all’interno degli uffici amministrativi e, nell’ambito dell’area movimento, di lavoratori (diversi dagli operatori di esercizio) non qualificati; la promozione di personale delle previsioni regolamentari; la revoca di mansioni affidate dal sottoscritto ai sensi del R.D. 148/31; l’elevazione di contestazioni disciplinari al personale da me diretto e, da ultimo, anche la modifica dell’organigramma con la sottrazione dell’area amministrativa e del relativo personale dalla direzione aziendale, con decisone assunta da codesto Cda il 18/10 u.s., senza che il sottoscritto ne abbia avuto contezza, atteso che da tempo non viene più invitato alle riunioni del Cda, malgrado la specifica previsione del contratto individuale di lavoro, sono elementi sostanziali che si aggiungono a quanto già lamentato con la nota sopra indicata.

A ciò si aggiunga che da tempo non mi viene più sottoposta la visione della corrispondenza importante, nè vengo informato preventivamente di decisioni importanti, tra le quali, sintomatica, quella di indire in agosto una gara per il subaffidamento di servizi di TPL, pur rivestendo lo scrivete il ruolo di direttore di esercizio.

Per quanto sopra, il sottoscritto risolve il proprio contratto con decorrenza immediata e invita codesta società a corrispondergli quanto dovuto a chiusura del suddetto rapporto di lavoro ai sens dell’art. 22 del ccnl dirigenti confservizi.