Tre comparti, 2.700 famiglie appese al filo di un mutuo per una casa che ancora non c’è e chissà quando arriverà. Siamo al quartiere Sant’Anna, maglia 22. “Il problema – ci spiega chi ha manfestato in piazza Libertà – è che il Comune ha avuto i suoli, ma ancora non paga e senza quei soldi non si possono realizzare le urbanizzazioni, per cui è tutto fermo. Chiediamo che il Comune ci paghi in virtù dei suoli di cui è diventato proprietario sette anni fa. Finora abbiamo raccolto solo chiacchiere, ma nessun provvedimento”.

Per dimostrare che non ci sono divisioni, c’erano famiglie di tutti e tre i comparti. “La maglia 22 – tuonano i presenti – è un quartiere da realizzare per intero, non a spezzoni. Non si può realizzare un comparto, mandano in malora gli altri due. Al megafono spiegano dettagliatamente le ragioni di tutti”.

La replica dell’amministrazione comunale, attraverso un comunicato a firma dell’assessore all’Urbanistica, Carla Tedesco, non si è fatto attendere. Ecco cosa dice il Comune di Bari, in attesa dell’incontro di mercoledì prissimo, organizzato proprio per fare il punto della situazione.

“Proprio ieri il sindaco ha incontrato, insieme all’assessore Brandi e a me – spiega la Tedesco – alcuni rappresentanti di consorzi e cooperative del comparto, ricordando loro che mercoledì prossimo è fissato un ulteriore approfondimento con i tecnici delle ripartizioni Urbanistica e Patrimonio. In questi mesi abbiamo approvato diverse delibere, sia in giunta sia in consiglio, che hanno modificato gli obblighi delle convenzioni in essere proprio per dare impulso al completamento del quartiere, che è e resta l’obiettivo prioritario da raggiungere.

È opportuno però precisare che l’amministrazione non può a nessun titolo occuparsi di problemi interni al comparto, legati a questioni di obblighi tra i diversi soggetti coinvolti. Secondo i nuovi schemi di convenzione, per rilasciare le agibilità – in precedenza condizionate alla completa realizzazione delle opere – si chiede ai consorzi, posto che tutte le opere esterne sono state realizzate ad eccezione della fogna bianca, non necessariamente di completare la rete delle acque meteoriche ma almeno di consegnare una polizza a garanzia della realizzazione della stessa, in modo da avere la certezza che se il comparto non dovesse realizzare quelle opere, l’amministrazione comunale avrà comunque la possibilità di recuperare gli importi necessari.

Ciò a tutela degli stessi residenti. Dobbiamo evitare ad ogni costo di incorrere negli errori commessi nel passato, quando l’attenzione era focalizzata solo sul completamento degli edifici e non sul contestuale completamento delle opere di urbanizzazione volte a rendere effettivamente vivibile un quartiere. Quanto alle somme da restituire ai consorzi, come’è stato più volte chiarito, esiste un obbligo giuridico per il quale dette somme possono essere materialmente erogate solo quando le cooperative ricevono in assegnazione i suoli, condizione che l’amministrazione ha cercato di favorire anche consentendo un’assegnazione frazionata per lotti.

Gli uffici della ripartizione Patrimonio sono infatti in attesa che le cooperative stipulino le relative convenzioni. Abbiamo fatto tutto quello che potevamo legittimamente fare per ciascuno de tre comparti. Tutto il resto è solo oggetto di strumentalizzazioni, da parte dei rappresentanti di alcuni consorzi e cooperative, in nessun modo utili a risolvere i problemi dei cittadini. Mercoledì prossimo, come ben sanno quanti hanno partecipato ieri all’incontro con il sindaco, il tavolo tecnico sarà importante per aggiornare la situazione e individuare eventuali ulteriori procedure da attivare nell’interesse dei residenti”.