di Elvira Zammarano e Gianluca Lomuto
«Alcuni mesi fa sono stato vittima di un attacco, non solo sotto l’aspetto penale, ma soprattutto sotto l’aspetto mediatico. Una nobil donna di Valenzano mi ha denunciato, imputando il sottoscritto di aver chiesto i suoi soldini in cambio del mantenimento del suo ruolo assessorile, nonché da vicesindaco. Al momento sono in serena attesa che la magistratura si esprima al riguardo quanto prima su questa vicenda». Il riferimento, pesante, che il sindaco di Valenzano Antonio Lomoro fa alla nostra telecamera è probabilmente all’ex vicesindaco Francesca Ferri, iscritta nel registro degli indagati della procura di Bari con l’accusa di corruzione elettorale.

Il clamore mediatico suscitato dal post dell’onorevole Dario Ginefra con la foto di una mongolfiera sponsorizzata dalla famiglia Buscemi e il conseguente dubbio che il clan abbia finanziato la festa patronale per rimarcare il controllo del territorio, proprio non lo ha digerito.

«In consiglio comunale darò prova che è un complotto politico, hanno voluto strumentalizzare la chiesa e cittadini di Valenzano per raggiungere uno scopo che non raggiungeranno: quello di mandarmi a casa. Stanno utilizzando ogni sistema, ma non ci riusciranno».

«Non è nuovo l’onorevole Ginefra a questi attacchi a Valenzano – prosegue Lomoro – ci sono state altre interrogazioni parlamentari sul nostro paese, si vede che ha tempo da perdere. Le mire sono quelle di far cadere l’amministrazione, ho le prove. Oggi pomeriggio in consiglio comunale farò una denuncia pubblica, farò la cronistoria, dirò i fatti come stanno, da quando sono stato eletto. Per l’ennesima volta hanno sferrato un duro attacco alla mia persona, servendosi anche di una festa patronale e della chiesa. Queste persone non hanno rispetto di nessuno. Il partito di maggioranza relativa in Italia non ha un rappresentante in consiglio comunale, se vogliono attribuire la responsabilità al sottoscritto, hanno sbagliato, devono recitare il mea culpa».

Dopo essersi chiamato fuori dalla vicenda, sottolineando che l’organizzazione fa capo al Comitato Festa Patronale, il sindaco non ha la minima intenzione di sottostare a quelle che ritiene essere le mire politiche dei suoi avversari: «Valenzano non è un paese mafioso, sto organizzando una fiaccolata proprio per dare un segnale forte alla criminalità e inviterò al mio fianco l’onorevole Dario Ginefra e il sindaco di Bari Antonio Decaro. Adesso basta, i cittadini di Valenzano sono stanchi».

L’invito, via facebook, è già stato accolto dall’onorevole Ginefra, che parteciperà se “la fiaccolata sarà contro la mafia e se da parte del Sindaco ci sarà una condanna netta alla stessa alla quale seguano impegni amministrativi coerenti”.

“Nessuno ha, infatti, mai detto che Valenzano è un paese mafioso – prosegue nel suo lungo post Ginefra – ho affermato e affermo che a Valenzano, come a Bari (città a guida PD) e in tanti comuni dell’hinterland barese, sono presenti clan mafiosi contro i quali io non esito a schierarmi”.

“Da parte mia – scrive ancora l’onorevole – la semplice denuncia di un fatto accaduto, nessuna parola contro la città di Valenzano e il suo Sindaco, nessuna sentenza, un atto dovuto per dar voce ad una segnalazione di chi evidentemente ha voluto credere nelle istituzioni per trasferire una preoccupazione, un’angoscia della quale tutti dovremmo occuparci, nessuno escluso”.

“Di contro – rilancia Ginefra – il Sindaco Antonio Lomoro, utilizzando il palco di una manifestazione pubblica, si è avventurato in dichiarazioni secondo le quali la vicenda sarebbe frutto di un complotto orchestrato da una parte politica che vorrebbe mandarlo a casa servendosi della magistratura.

“È sotto gli occhi di tutti che qui non c’è nessun complotto – ci tiene a precisare ancora l’onorevole – e la strumentalizzazione politica, al limite, la pone in essere chi, sino ad ora ha rilasciato dichiarazioni contraddittorie sull’accaduto mettendo in mezzo una lotta politica che io, almeno in questo caso, non ho avuto voglia di intraprendere contro la sua persona perché resto sinceramente convinto che contro le mafie occorra il massimo della compattezza istituzionale”.

“Spiace constatare come il sindaco di Valenzano non abbia colto il senso né dell’allarme lanciato da Ginefra né quello delle mie parole all’indomani della dedica di una famiglia legata a un clan criminale sulla mongolfiera lanciata in cielo durante la festa di San Rocco – ha dichiarato il sindaco di Bari Antonio Decaro in un comunicato stampa diffuso all’indomani delle dichiarazioni di Lomoro ieri sera durante una manifestazione a conclusione della festa patronale – Il suo intervento dal palco ieri sera lascia sinceramente interdetti: non c’è di che chiedere scusa ai cittadini di Valenzano, perché il mio appello in difesa della legalità credo sia condivisibile da tutti coloro i quali hanno a cuore le sorti della propria comunità, e non è certo nascondendo la presenza della criminalità o i suoi tentativi di ribadire la propria presenza sul territorio che si rende un servizio alla propria città”.

“Mi auguro che il sindaco di Valenzano, che peraltro non ho citato né accusato di alcunché – ha precisato Decaro – ripensi a quello che ha detto e scelga di unirsi senza esitazioni alla schiera degli amministratori locali che ogni giorno lavorano al fianco delle altre istituzioni per contrastare qualsiasi infiltrazione criminale nel tessuto produttivo e sociale della propria terra”.