Questa mattina, nell’aula consiliare  di Palazzo di Città, è stato siglato l’accordo di programma per la bonifica e il ripristino ambientale del sito inquinato di interesse nazionale ex Fibronit, che d’ora in avanti rappresenterà il riferimento per l’attuazione di un programma pluriennale di interventi la cui realizzazione richiede l’azione coordinata e integrata di diversi soggetti istituzionali, ciascuno per quanto di rispettiva competenza.

Hanno sottoscritto il documento il ministro dell’Ambiente Gian Luca Galletti, il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il vicesindaco della Città metropolitana Michele Abbaticchio e il sindaco di Bari Antonio Decaro.

L’accordo di programma sancisce definitivamente il trasferimento della proprietà dell’area ricompresa nel Sito di Interesse Nazionale di “Bari-Fibronit” al Comune di Bari, e definisce la destinazione d’uso delle aree oggetto di intervento – deliberata dal Consiglio comunale come “zona a verde pubblico di tipo B” il 2 maggio 2005. Nei successivi articoli si enunciano i dettagli degli interventi da attuare – nel 2013 è stato approvato il progetto definitivo degli interventi di messa in sicurezza permanente della ex Fibronit-, il progetto di valorizzazione delle aree da bonificare, il piano economico e finanziario degli interventi, con indicazione delle risorse finanziarie necessarie per ogni singola area, e gli impegni di ciascun sottoscrittore.

“Non posso nascondere l’emozione che provo oggi nel sottoscrivere questo accordo di programma per la bonifica e il ripristino ambientale del sito ex Fibronit che, come ho detto al ministro Galletti – ha spiegato Antonio Decaro ai presenti -, abbiamo ribattezzato la fabbrica della morte. Una fabbrica che per oltre 50 anni ha prodotto manufatti in cemento amianto senza farsi il minimo scrupolo per i rischi che correvano i lavoratori e i cittadini. In questi anni infatti, tante persone sono morte di mesotelioma pleurico, ad oggi si contano circa 400 persone, e purtroppo i numeri sono destinati ad aumentare perché il picco della malattia si avrà nei prossimi anni”.

“Oggi ho l’onore di contribuire a scrivere una pagina importante della storia che in questi anni ha visto protagonisti i cittadini, le associazioni, le istituzioni tutte e che aveva un unico obiettivo – continua Decaro -, la bonifica di quel sito. Sono impressi nelle menti di tanti di noi, le manifestazioni dei cittadini, il coraggio e la determinazione dell’amministrazione guidata dal sindaco Emiliano e dell’allora assessore all’Ambiente Maria Maugeri nel procedere con la variante dello strumento urbanistico e l’avvio dei lavori per la messa in sicurezza di quel luogo. Oggi è una giornata importante perché sottoscriviamo un accordo di programma che ci permetterà, in base a una legge finanziaria di qualche anno fa, di acquisire l’area al patrimonio comunale. Questa è una garanzia rispetto al proseguo dei lavori di bonifica. Lavori che noi ci auguriamo di poter cominciare nei prossimi mesi, perché già troppo tempo è stato perso in questo percorso, per contrasti tra le aziende partecipanti alla gara”.

Il vicesindaco metropolitano Michele Abbaticchio, intervenuto subito dopo Decaro, ha proseguito: “Dedichiamo questo momento a tutti i progetti di tutela ambientale che devono scontrarsi con le lungaggini burocratiche e che invece hanno bisogno di processi di semplificazione e di tempi certi. Penso in particolare ai progetti di tutela ambientale che non possono aspettare gli attuali tempi della burocrazia, perché la morte, come purtroppo ci insegna la vicenda della Fibronit, non aspetta. Oggi sigliamo un accordo fondamentale che premia l’impegno di Michele Emiliano e Antonio Decaro, secondo una linea di continuità politica e amministrativa che sta dando frutti importanti. Il parco che sorgerà sull’area della ex Fibronit sarà un simbolo di riscatto non solo per la città di Bari ma per l’intera area metropolitana. Auspico che questo possa essere un punto di partenza per la valorizzazione di tutte le aree verdi e per il nostro patrimonio ambientale dell’area metropolitana su cui abbiamo in corso progetti finanziati dal Governo per circa mezzo miliardo di euro che rivengono sia dal Piano strategico della città metropolitana sia dal Piano per le periferie”.

“Con l’acquisizione pubblica dei terreni, arriviamo al nodo cruciale dell’attività di pieno recupero di questo sito d’interesse nazionale – ha dichiarato il ministro all’ambiente Gian Luca Galletti -. La strada è tracciata: prima l’esecuzione degli interventi di bonifica e poi la realizzazione di quel progetto di valorizzazione delle aree, che trasformerà una zona pericolosa sotto il profilo ambientale e sanitario in verde pubblico, in un anfiteatro per manifestazioni di vario tipo, in centro di aggregazione. Quanto accaduto alla Fibronit non si può cancellare: né si può pensare che lo facciano quelle comunità colpite dagli effetti dell’amianto, che certo oggi non riusciremmo comunque a risarcire di un danno profondo subito come la perdita di un proprio caro. L’amianto è un problema che colpisce indiscriminatamente tutta l’Italia”.